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Alguer.itnotiziealgheroPoliticaElezioni › Cappellacci in fuga da Alghero. Gaffe Berlusconi, sbaglia comizio
Sara Alivesi 8 febbraio 2014 video
Cappellacci in fuga da Alghero
Gaffe Berlusconi, sbaglia comizio
Gli addetti alla sicurezza hanno scortato il presidente della Regione e ri-candidato all'uscita secondaria del Cinema Miramare dove ha tenuto il suo comizio tenendo a distanza i giornalisti della trasmissione Piazza Pulita di La 7 e quelli di Alguer.it. Elettori entusiasti ad Alghero


ALGHERO - Spintoni, urla e un governatore in fuga. Così si è conclusa la visita ad Alghero del presidente della Regione Ugo Cappellacci e ricandidato alle elezioni regionali del 16 febbraio. Gli addetti alla sicurezza l'hanno scortato dall'uscita secondaria del Cinema Miramare, tenendo a distanza i giornalisti della trasmissione Piazza Pulita di La 7 e quelli di Alguer.it, il Quotidiano di Alghero. Eppure era stato trionfale l'arrivo del leader del centro-destra, tra un pubblico numeroso e tradizionalmente forzista in città, i big sardi del partito (da Floris a Cicu), i candidati locali, una scenografia colorata, video-spot sulle note della canzone dei Tazenda "Madre Terra".

A guastare l'atmosfera il collegamento telefonico con Silvio Berlusconi che per un quarto d'ora ha pensato di parlare con un circolo Forza Silvio di Aquileia (località del Friuli) [GUARDA]. Poi, accortosi della gaffe, ha ricordato ad "Ugo" (stavolta senza ripetere la gag di Ugo Merda) «le bellezze dell'isola più bella del mondo e che allunga la vita per chi come me vuole arrivare a 120 anni». «Sei tra amici, con noi forse anche più che con altri» gli ha risposto il presidente. Non si sa a chi fosse destinata l'allusione, forse a quelli di Aquileia. Cappellacci nel suo discorso ha ripercorso i cinque anni di legislatura e tracciato alcune linee del suo programma: proseguire con la chimica verde; semplificare la burocrazia; avviare la zona franca doganale «lo Stato faccia propria - ha ribadito - la nostra richiesta affinché la Sardegna diventi la zona franca d’Europa sul Mediterraneo»; potenziare la continuità aerea nella strada iniziata con la tariffa unica; e combattere contro i "signori del mare".

Non ha dimenticato di tirare in ballo la "signorina" Murgia: «si è offesa per le battute sulla Concordia ma tanto la stazza più grande ce l'ho io»; e il "nipotino" (di "nonno" Pigliaru) Renzi a cui ha chiesto «di prendersi Soru come assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze» e annunciandogli: «dopo Veltroni si prepari perché il 16 febbraio rulleremo anche lui». A Pigliaru, invece, ribattezzato "assesSoru" ha risposto sulle accuse per la Tirrenia: «gira con una lettera in cui la Regione nel 2009 disse che era favorevole alla privatizzazione. E ci mancherebbe altro che non fossimo favorevoli ad avviare la privatizzazione di quello che abbiamo conosciuto come un odiato carrozzone di Stato ed una vergogna nazionale». Per il resto non si è parlato di Alghero, né del suo territorio. Non una parola sul Rally d'Italia che ha minacciato di non finanziare perché la sede scelta non è più la Gallura ma la Riviera del Corallo [LEGGI]; ne' sul progetto definanziato dalla sua Giunta per il nuovo ospedale; ne' il porto, ne' il Palazzo dei Congressi. La lista è solo all'inizio.




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