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Alguer.itnotiziealgheroOpinioniElezioniIl Modello Alghero è targato Forza Italia
Mario Conoci 12 febbraio 2014
L'opinione di Mario Conoci
Il Modello Alghero è targato Forza Italia
<i>Il Modello Alghero è targato Forza Italia</i>

Ad Alghero gli appuntamenti elettorali che ci attendono da qui alla primavera rappresentano tappe del medesimo percorso che deve vedere Alghero riacquistare il tempo perduto in questi due anni e compiere quelle scelte che sono indispensabili per dare riposte immediate ai bisogni di crescita e sviluppo che emergono dalla nostra comunità. In regione è necessario dare continuità alle scelte fatte in questi anni, che già oggi producono effetti positivi, mentre ad Alghero, dove è stata bloccata una azione amministrativa che ha visto la città cambiare in meglio il suo volto e preparare le basi per il suo definitivo rilancio, è necessario riprendere il cammino interrotto. Gli effetti di quella interruzione sono sotto gli occhi di tutti, Alghero è stata "ingannata" con promesse che sono state tutte disattese da una sinistra, che una volta conquistato il potere, ha badato esclusivamente alle lotte interne per le poltrone, scaricando sul solo sindaco responsabilità che sono di tutti i partiti della sinistra, ha abbandonato la città, ha paralizzato ogni azione amministrativa e disperso, inoltre, progettualità e risorse economiche faticosamente conquistate negli anni precedenti.

Per tutti valga l'esempio della circonvallazione, finanziata della regione con circa 12 milioni di euro e abbandonata a se stessa per l'incapacità della sinistra di effettuare anche la più elementare delle scelte amministrative. A partire dal prossimo 16 febbraio quindi non dovrà essere compiuto l'errore di riconsegnare la Regione ad una sinistra litigiosa che, come quella algherese, sarebbe incapace di occuparsi dei problemi concreti e che farebbe ripiombare la Sardegna negli anni oscuri della amministrazione di sinistra di Soru. Ed è bene ricordare alcuni "regali" di quegli anni le cui conseguenze paghiamo ancora oggi; il blocco completo della Sardegna imposto col Ppr che ha colpito interi comparti economici a partire da quello dell'edilizia, i danni prodotti dalla tassa sulle imbarcazioni che ha svuotato i nostri porti e messo in ginocchio la nautica, la scelta di mettere le une contro le altre le zone costiere e le zone interne, i tagli alle università e alla cultura, la marginalizzazione dei comuni nelle scelte di programmazione regionale, la decisione di porre a carico della regione i costi della continuità territoriale aerea e il tentativo, sventato dal nostro territorio, di far trasferire Ryanair sul solo aeroporto di Cagliari.

I primi cinque anni di amministrazione del Presidente Cappellacci sono invece stati spesi per invertire queste scelte scellerate e affrontare la peggior crisi economica dal 1929. Oggi si vedono i primi frutti di politiche che hanno messo la Sardegna e i sardi al centro di un progetto di sviluppo che riguarda tutta la comunità sarda. Un progetto che ha per obiettivo la conquista di maggiori libertà e il riconoscimento di diritti spesso negati; dai trasporti alle infrastrutture, dalla pianificazione territoriale alla tutela della nostra cultura, dal sostegno alle imprese alla riforma della politica e delle istituzioni sino alla grande battaglia sulla zona franca integrale. Nel complesso è stata avviata una azione che sta nel concreto cambiando la Sardegna. La Zona Franca Integrale poi, definita "oscena" dal candidato della sinistra, rappresenta un obiettivo che riduce le imposte a famiglie e imprese, favorisce gli investimenti, semplifica i trasporti, fa della Sardegna la porta dell'Europa per le merci e le produzioni che giungono dal sud del mondo, cambia in meglio il destino e il futuro della nostra isola. La sinistra evidentemente preferisce assecondare le politiche di uno stato nazionale che controlla, vieta, isola, tassa e sfrutta la Sardegna. La Zona Franca Integrale è invece un grande obiettivo per il quale vale la pena lottare e far valere in positivo le ragioni della nostra insularità, per la Sardegna è una straordinaria e storica occasione di sviluppo e di benessere.

Tutto questo anche a costo di un forte contenzioso con lo stato nazionale che troppo spesso si comporta con la nostra terra da stato patrigno, che privilegia gli interessi dei grandi armatori, delle grandi compagnie aeree, dei grandi gruppi industriali e delle grandi burocrazie, rispetto alla tutela dei sardi e dei loro diritti. Dare continuità a questo lavoro significa garantire una prospettiva concreta e positiva alla Sardegna. Riconsegnare il governo regionale alla sinistra significa perdere tutto questo e far regredire la nostra società, chiuderla, isolarla e bloccarla come avvenuto negli anni di Soru. Per la nostra città poi, che come tutte le altre città sulla costa ha subito dalla sinistra le maggiori penalizzazioni, la sorte sarebbe anche peggiore. Per questi motivi la strada per ridare ad Alghero una amministrazione che sia in grado di rimettere in cammino la città e guidarla fuori dalla palude nella quale la sinistra l'ha portata inizia con il voto per la regione. Forza Italia Sardegna ha sposato questo percorso con determinazione e progetti concreti, consapevole di poter rappresentare e portare avanti in regione come in città quella esigenza di crescita, sviluppo e concretezza che negli anni ha dimostrato di saper realizzare nell'amministrazione locale con l'affermazione del "modello Alghero". Siamo convinti che ad Alghero, col voto del prossimo 16 febbraio, sapremo avviare questo percorso dando un contributo fondamentale alla riconferma del Presidente Cappellacci e della amministrazione regionale uscente, con un successo della coalizione e di Forza Italia in particolare che confermerà di essere il primo partito della nostra città.



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