A.B.
13 febbraio 2014
Logoanalisi esistenziale ad Ozieri
Inizierà domani un corso per Operatori d’aiuto Sanitari e Sociali. Il percorso formativo dura un anno ed è organizzato dall’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Cure Domiciliari Intensive di Terzo Livello dell´Ospedale Segni e dal Distretto di Sassari

SASSARI - La cura a domicilio di malati affetti da patologie estreme è l'obbiettivo del corso di formazione per Operatori d’aiuto Sanitari e Sociali che prenderà avvio ad Ozieri domani, venerdì 14 febbraio. Il percorso formativo della durata di un anno, è organizzato dall’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Cure Domiciliari Intensive di Terzo Livello dell'Ospedale Segni e dal Distretto di Sassari nell’ambito di un progetto più articolato e sperimentale di assistenza a domicilio. Il corso, riconosciuto dall’Agenas, Ministero della Salute, sostenuto dalla Asl di Sassari e condiviso fortemente dall'assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, rientra a pieno titolo nel percorso di riorganizzazione della sanità sarda che individua il domicilio quale luogo prioritario di cura anche per i malati estremi.
L’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Cure Domiciliari Intensive di Terzo Livello del Segni di Ozieri si occupa da anni di malati di Sla, pazienti oncologici in fase avanzata, stati comatosi o di minima coscienza, insufficienza d’organo cronica grave. In sinergia con il Distretto di Ozieri porta avanti un progetto di integrazione ospedale-territorio nel Logudoro e nel Goceano. Attualmente sono trentotto i malati presi in carico con piani personalizzati socio-sanitari altamente complessi, in stretta collaborazione con il medico di medicina generale, responsabile della cura. I malati sono raggiunti quotidianamente dall’equipe di cura, e in base alla instabilità clinica viene garantita loro anche la pronta disponibilità medico infermieristica notturna.
«Il farsi carico della sofferenza di questa tipologia di malato e della famiglia comporta da parte degli operatori una relazione intensa e particolare perché la richiesta di aiuto ha l’espressione della sofferenza muta, difficilmente codificabile nel malato comatoso o in stato di minima coscienza; esplicita, urlata nel malato oncologico; occhieggiata, sussurrata, digitata nel malato Sla - spiega il direttore di Anestesia e Cure Domiciliari Intensive Tore Pala - Il corso di logoanalisi esistenziale ha proprio l'obiettivo di formare gli operatori nella cura medica dell'anima " spiega ancora il primario " perchè la non conoscenza di tale aspetto, la sottovalutazione della componente relazionale e la trascuratezza della formazione in questo senso sono spesso la vera ragione di insuccesso e di insoddisfazione, tanto nei pazienti, tanto nei medici e in altri operatori di aiuto».
Il corso, che si concluderà a dicembre, è rivolto a cinquanta operatori di aiuto (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi) e dieci uditori e verrà condotto da Paolo Monformoso, psicologo e counselor clinico, logoanalista esistenziale, logoterapeuta, fondatore dell’Istituto per il LogoCounseling e didatta e formatore dell’“Isue-Istituto Scienze Umane ed Esistenziali di Napoli, presidente della “Silae-Società Italiana di Logoterapia e Analisi Esistenziale, docente all’Università di Verona, Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Foto d'archivio
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