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Laura Giorico 14 febbraio 2014
L'opinione di Laura Giorico
Marino e Civile in un unico ospedale
<i>Marino e Civile in un unico ospedale</i>

La soluzione agli sprechi nella sanità non sta nella chiusura di piccoli e medi ospedali di provincia e ancor meno nel mantenimento inalterato delle situazioni esistenti, bensì nella valorizzazione delle eccellenze che operano all’interno di ciascun presidio ospedaliero e nella realizzazione di servizi rispondenti alle effettive esigenze del territorio, razionalizzando così le spese. L’ipotesi di chiusura degli ospedali di Alghero e Ozieri è assolutamente da scongiurare perché perde di vista come le due strutture offrano prestazioni medico-sanitarie a due vasti territori che, soprattutto dopo l’avvenuto depotenziamento dei presidi di Thiesi e Ittiri, difficilmente troverebbero adeguata risposta dalle uniche strutture presenti nella sola città di Sassari.

Per quanto riguarda l’ospedale di Alghero ci troviamo in presenza di una struttura sanitaria che offre ricettività ad un bacino di utenza che triplica durante la stagione estiva, mentre Ozieri rappresenta un punto di riferimento per tutto l’hinterland sassarese e parte della bassa Gallura. Bisogna intervenire per risolvere le criticità presenti: ad Alghero, le cui strutture sanitarie attualmente operanti presentano criticità strutturali non completamente sanabili neanche con i lavori tutt’ora in corso – che peraltro procedono con estrema lentezza – occorre realizzare una nuova ed unica struttura che accorpi i reparti oggi divisi tra il Civile e il Marino.

Le strutture periferiche dovrebbero poter rispondere alla complessità dei bisogni assistenziali correlati all’invecchiamento della popolazione. La quasi totale assenza di servizi territoriali in grado di filtrare il ricorso improprio all’ospedale, l’assenza di strutture residenziali e di lungodegenza e i costanti lavori di manutenzione dovuti alla fatiscenza delle strutture determinano il costante affollamento del reparto di medicina che, avendo una ridotta disponibilità di letti, costringe a ricoveri in appoggio ai reparti chirurgici che a loro volta si trovano costretti ad operare e a svolgere l’attività specialistica a regime drasticamente ridotto. E poi ci sono le spese inutili affrontate a causa della presenza dei due ospedali cittadini: la separazione fisica delle due strutture ospedaliere algheresi, oltre a creare non pochi disagi a utenti e operatori spesso costretti a fare la spola tra i due presidi per il completamento della procedura assistenziale, genera costi eccessivi, veri e propri sprechi dovuti alla necessaria duplicazione di alcuni servizi presenti in entrambe le strutture, sottraendo fondi alla possibile implementazione dei reparti che oggi operano con enorme disagio.

*Candidata consigliere regionale con Forza Italia



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