Gavino Balata
14 febbraio 2014
L'opinione di Gavino Balata
Un Piano straordinario per le emergenze ambientali
Ho condiviso con Emanuele Scalas, ingegnere ambientale e assessore in pectore di Sardegna Possibile all’ambiente, le preoccupazioni per la gestione dei litorali algheresi, in particolare per le problematiche della posidonia spiaggiata e della marea gialla. Il problema delle alghe spiaggiate ad Alghero (e in altri centri costieri della regione) e le problematiche connesse alla loro gestione nascono da alcune normative, in particolare una regionale e una nazionale che rendono di difficile risoluzione la questione. Con il decreto Ronchi (n.22 del 5/2/97) ha classificato la posidonia marittima come rifiuto; in questo modo ha imposto tutta una serie di passaggi burocratici che rendono difficile la movimentazione e lo smaltimento di questa materia. La Regione, con la deliberazione n.27/7 del 13.5.2008 ha dato un indirizzo sfavorevole alla rimozione della posidonia piaggiata motivandola con l’effetto protettivo che la stessa ha nei confronti dell’arenile.
Per questo motivo i comuni costieri attualmente possono movimentare la posidonia solo in un periodo di tempo indicato dalle autorità regionali (indicativamente tra aprile e settembre), depositandola in uno spazio ben definito e ricollocandola sull’arenile alla fine della stagione estiva. Il decreto Ronchi è stato abrogato nel 2006, quindi per circa dieci anni non è stato possibile smaltire le alghe senza andare incontro a costi molto alti e iter burocratici complessi. Questo ha fatto sì che negli anni si formasse uno zoccolo duro di posidonia, intriso di sostanze inquinanti assorbite dalle acque del vicino porto, sul quale si sono accumulati gli strati più recenti portati dalle mareggiate. Il decreto inoltre produce nella pratica l’effetto perverso di accomunare il risultato di un fenomeno naturale, come il deposito di alghe sulle spiagge, con gli altri tipi di rifiuto, questi sì di origine umana e pericolosi per l’ambiente e per le persone, che il mare porta a riva con le mareggiate. Equipara in sostanza il copertone usato e riportato a riva dal mare con le alghe. A questo punto è necessario prendere in mano la situazione, che nasce, come dimostrato, da atti legislativi e regolamentari che non prendono in considerazione le specificità del territorio. Nel caso di Alghero per esempio, è necessario considerare che si tratta di un tratto di arenile urbano, sul quale insistono abitazioni ed attività commerciali e di ristorazione/accoglienza. Questo territorio non può essere equiparato per esempio a una spiaggia del Sinis o al litorale di Villasimius o Pula. Troppe le differenze dal punto di vista naturale, biologico e urbanistico.
E’ necessario quindi intervenire sul regolamento regionale, dialogando con le amministrazioni e i portatori di interesse, come ad esempio gli operatori balneari, i residenti dell’area, i negozianti e i ristoratori, con lo scopo di rendere compatibili le esigenze dei cittadini con quelle della tutela dell’arenile che, nel caso di Alghero, è un arenile urbano e quindi non può essere gestito allo stesso modo di una spiaggia di un’area protetta o lontana da centri abitati. Allo stesso tempo occorre esercitare una pressione sul governo italiano per modificare i regolamenti troppo restrittivi rispetto al trattamento delle alghe, che non possono essere considerati rifiuti alla stregua delle bottiglie di plastica, dei copertoni o delle cartacce.
Infine, per quanto riguarda la funzione protettiva del tappeto di posidonia rispetto all’erosione dell’arenile si può considerare che esistono altre tecniche di ingegneria ambientale che permettono di tenere sotto controllo il fenomeno in maniera costante.
Questa situazione è da considerarsi straordinaria e complessa, soprattutto se si somma il problema alla questione della gestione degli scarichi nel Calik e della marea gialla, sulla quale non mi dilungo, visto che è stata oggetto di mesi di articoli e osservazioni. Credo che la risoluzione di questi problemi passi attraverso un intervento a regia regionale, di carattere straordinario, dotato di poteri e risorse superiori a quelli che un comune può mettere in campo. Come algherese candidato alle elezioni regionali, porterò avanti questa battaglia, chiedendo che la regione nomini un commissario straordinario per la gestione delle emergenze ambientali del litorale di Alghero, una città turistica che viene privata di due dei suoi gioielli più preziosi, spiagge e mare puliti.
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