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Pierpaola Pisanu 7 gennaio 2006
Offesa e umiliata la storia di Alghero
Di quel suggestivo spazio per ospitare manifestazioni e spettacoli sotto le stelle in estate, qual è il Forte della Maddalena, in inverno non resta che una pubblica lattrina
Offesa e umiliata la storia di Alghero

ALGHERO - Offesa e umiliata la storia di Alghero. Di quel suggestivo spazio per ospitare manifestazioni e spettacoli sotto le stelle in estate, qual è il Forte della Maddalena, in inverno non resta che una pubblica lattrina. La chiusura forzata di quella parte di centro storico, favorisce un utilizzo senza ombra di dubbio non riconoscente della dignità del complesso monumentale. Nonostante i cancelli chiusi, la breccia per penetrare all’interno si trova sempre. E chi vi entra quasi mai lo fa per ammirare il sito. Piuttosto per cercare un angolo al riparo da occhi indiscreti per farsi una dose, o per espellere liquidi fisiologici. Più volte ambientalisti e storici dell’arte hanno sollevato il problema, ma ancora non si è capito per quale ragione non si possa studiare una soluzione per valorizzare realmente quel luogo intriso di storia. Se nella bella stagione il Forte si presta in maniera ottimale alla funzione di meraviglioso teatro all’aperto, perché in inverno le strutture non vengono rimosse e il sito non viene restituito alla pubblica fruizione? Se lo chiedono in tanti. La porta a mare sotto la torre di Garibaldi resta sbarrata 12 mesi all’anno, mentre le arcate ricavate sotto le mura, fungono da nicchia dove sono incastonati perfettamente i bagni chimici, o meglio ciò che ne resta, dopo le quotidiane incursioni vandaliche che hanno toccato l’apice nella notte di San Silvestro ma che sono tutt’altro che un fenomeno raro i restanti giorni. Smantellate in inverno anche le stesse strutture ne gioverebbero, e in primavera sarebbero intatte per poter affrontare una nuova stagione teatrale, anziché essere facile preda dei vandali o degli agenti atmosferici. Sono evidenti infatti diverse infiltrazioni di acqua che ne minano la solidità ma soprattutto la sicurezza. Infatti l’acqua si fa spazio nella pavimentazione tra le cabine con i comandi elettrici che inspiegabilmente sono ancora alimentati e alla mercè di tutti. Chiunque può entrare e accendere o spegnere luci della struttura, staccare fili dal quadro elettrico che quantomeno dovrebbe essere disattivato o protetto in qualche modo. Invece c’è energia ovunque. Oltre al fatto che il Forte della Maddalena è diventato lo sgabuzzino del centro storico: i materiali avanzati dalle operazioni di abbellimento della città vecchia per le festività natalizie sono state ammassate all’interno del sito, così pure i pali di sostegno delle luminarie non utilizzati, hanno trovato un comodo ripostiglio tra le storiche mura.



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