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Sergio Ortu
18 agosto 2003
Acquascooter impazziti nella baia di Porto Conte
Nella riserva marina protetta mille infrazioni alle severe normative. Necessaria una maggiore sorveglianza per il rispetto dell’ambiente e della pubblica incolumità

E’ possibile che in un’area marina e terrestre ad alto pregio ambientale dichiarata riserva naturale protetta ci si possa concedere di tutto, come scorrazzare in lungo e in largo con acquascooter e altre imbarcazioni di ogni genere e assaltare pinete e spiagge lasciando ogni genere di immondizia?? Sembrerebbe proprio di si! Questo almeno quanto accade nella baia di Porto Conte e in tutta la costa che la circonda durante questa torrida estate. In barba ad ogni norma che disciplina il traffico in mare e alla luce dei recenti fatti di cronaca si continua a sfrecciare a tutta velocità con le moto ad acqua, spesso a pochi passi dalla costa. Per non parlare poi delle imbarcazioni più o meno grandi che si ancorano ovunque irrispettosi di un fondale che per la sua conformazione naturalistica è protetto da specifiche leggi. L’ancoraggio senza limiti infatti è una delle principali cause della deforestazione delle mattes di Posidonia Oceanica, fanerogama marina endemica del mar Mediterraneo e vera e unica barriera naturale all’erosione costiera. Sotto questo aspetto sarebbe sufficiente per regolamentare gli approdi il posizionamento di alcuni gavitelli di ancoraggio con obbligo di ancoraggio solo in quei siti. Iniziativa che dovrebbe assumere l’ente gestore della riserva marina, ossia il comune in sinergia ovviamente anche con l’ente parco di Porto Conte. Anche sul fronte terrestre le infrazioni non mancano ed i campeggiatori abusivi continuano nell’incessante opera di devastazione delle pinete del parco che vengono regolarmente trasformate in discariche. Gli unici che con spirito di forte servizio cercano di fronteggiare il fenomeno sono i barracelli e gli uomini del corpo forestale. E’ comunque necessario che la direzione del Parco, recentemente rinnovata, si adoperi per dotare l’area protetta di adeguata segnaletica, recinzione e sorveglianza. Solo così la riserva potrà divenire tale almeno parzialmente. Tante dunque le cose da fare e tanti gli impegni assunti dal nuovo presidente Camerada. Non resta dunque che attendere per verificare ciò verrà mantenuto. L’esigenza però di una maggiore sorveglianza sarebbe necessaria già da subito nella baia di Porto Conte al fine di evitare danni selvaggi all’ambiente e pericoli per la pubblica incolumità. E sotto questo aspetto viene sollecitata una maggiore presenza delle motovedette delle forze dell’ordine dislocate nel porto cittadino.
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