A.B.
5 giugno 2014
Bancarotta fraudolenta a Cagliari In manette tre imprenditori
Al termine delle indagini di polizia giudiziaria, condotte sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Cagliari, i finanzieri del Comando Provinciale, con la collaborazione dei colleghi di Roma, Milano e Como, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e due ordinanze agli arresti domiciliari

CAGLIARI – Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un 64enne trentino e due ordinanze agli arresti domiciliari nei confronti di una 42enne legnanese ed un 69enne napoletana, rispettivamente presidente del Consiglio di amministrazione, vice presidente e consigliere della società cagliaritana “Publiepolis spa”, tutti ritenuti responsabili dei reati di bancarotta fraudolenta. Questo il risultato delle articolate e complesse indagini di polizia giudiziaria condotte sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Cagliari, da parte dei finanzieri del Comando Provinciale, con la fattiva collaborazione dei colleghi di Roma, Milano e Como, sulla società concessionaria ed intermediaria di servizi pubblicitari, dichiarata fallita dal Tribunale di Cagliari nel giugno 2011.
L’attività investigativa, eseguita dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria, ha fatto emergere che il fallimento della Publiepolis era stato «una conseguenza di malagestione finalizzata a favorire, senza alcun giustificato motivo, alcuni creditori in danno di altri». Sarebbe infatti emerso che nell’arco di quattro anni (dal 2007 al 2010), sono sarebbero stati utilizzati beni, nonchè patrimoni della società, per pagare i creditori della sua capogruppo, la “Epolis”, senza alcuna tutela per la “par condicio creditorum”, per un valore complessivo di quasi 15milioni di euro. Il tutto, attraverso insidiosi artifizi contabili e bancari, con dissimulazioni documentali.
La ricostruzione delle vicissitudini societarie ha anche permesso di appurare che i responsabili della bancarotta non hanno disdegnato di destinare a proprio ed esclusivo interesse beni, come automobili e somme di denaro, indebitamente prelevate dalle casse della società o tramite carte prepagate o bonifici, poi utilizzati nei modi e per le finalità più svariati (alberghi, viaggi, soggiorni, palestre esclusive). «A fronte di tali evidenze – dichiarano dal Comando Provinciale - la Procura di Cagliari, recependo le conclusioni operative della polizia giudiziaria, ha richiesto ed ottenuto l’emissione da parte del giudice della indagini preliminari del Tribunale a questa sede di specifici provvedimenti di misure cautelari personali, che sono stati eseguiti in contemporanea nella giornata odierna ed hanno portato all’arresto dei dirigenti della predetta società».
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