Tutte le carte relative alla vicenda edilizia diventano ora oggetto di indagine anche della Corte dei Conti, finalizzata ad accertare la sussistenza di eventuali danni erariali. Fino ad oggi ammonterebbe a circa un miliardo di vecchie lire la cifra che dovrebbe entrare nelle casse comunali dal mancato rispetto degli accordi contrattuali da parte della ditta
ALGHERO - La Procura della Corte dei Conti ficca il naso nel cantiere della Nuova Piazza dei Mercati. I finanzieri del Nucleo regionale della Polizia Tributaria hanno bussato agli uffici del settore edilizia privata ieri mattina con una richiesta di esibizione di copia di tutti gli atti relativi all’intervento nell’area ex Giordo. Una pratica peraltro già al centro di un’
inchiesta giudiziaria da parte della Procura di Sassari. Tutte le carte relative alla vicenda edilizia diventano ora oggetto di indagine anche della Corte dei Conti, finalizzata ad accertare la sussistenza di eventuali danni erariali.
Bocche cucite al momento da parte delle fiamme gialle che confermano la visita agli uffici comunali di Alghero per raccogliere il materiale legato all’istruttoria del cantiere ex Giordo su disposizione della Corte dei Conti, ma tengono il più stretto riserbo sul motivo dell’intervento, pare conseguente alla denuncia di privati. Non è stato chiarito neppure se ci sia o meno un legame con quanto da tempo andavano dichiarando apertamente i consiglieri comunali di centro sinistra che avevano già fatto scattare l’inchiesta giudiziaria, segnalando presunte
difformità del progetto che si stava realizzando con le normative urbanistiche vigenti nel centro storico dove ricade l’area ex Giordo.
Il tenace gruppo di oppositori al progetto oltre gli aspetti puramente urbanistici, aveva infatti evidenziato che ci sono tutti i presupposti per mandare a casa l’impresa vincitrice dell’appalto, la Sofingi, per inadempienza in quanto «non ha rispettato la consegna dell’opera nei tempi previsti e di conseguenza il contratto deve intendersi risolto», avevano scritto al sindaco Marco Tedde, al dirigente del settore edilizia privata e al responsabile del procedimento, in una
diffida ad adempiere per «porre in essere tutte quelle azioni dirette a perseguire l’interesse pubblico», protocollata il 23 dicembre scorso dai consiglieri Claudio Montalto dei Ds, Ombretta Armani di Stella Nascente, Carlo Sechi e Pino Tilloca di Alghero Viva e dai tre del gruppo misto Vittorio Curedda, Gianni Cherchi e Tonio Bassu.
Eppure sembra che non siano state attivate né procedure di risoluzione contrattuale, né di recupero delle somme dovute a titolo di penale, nonostante siano trascorsi quasi 20 mesi dalla scadenza del contratto (giugno 2004). La penale è pari a 1053,57 euro al giorno. Fino ad oggi quindi ammonterebbe a circa un miliardo di vecchie lire la cifra che secondo i consiglieri dovrebbe entrare nelle casse comunali dal mancato rispetto degli accordi contrattuali da parte della ditta.
Non solo. A loro dire il Comune si troverebbe esposto a richieste di
risarcimento danni da parte dei commercianti che operano in un’area, nel cuore della città, particolarmente penalizzata dalla presenza del cantiere, inattivo ormai da oltre 2 anni. Tutti aspetti che saranno certamente vagliati con attenzione dall’organismo di controllo sui conti pubblici.
Nella foto il cantiere della Sofingi