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Monica Caggiari 18 febbraio 2006
"Santcristus": Avvincente racconto di Don Nughes
Sulla rotta che collegava nel 1600 la penisola iberica all’Italia sono molte le navi che hanno incontrato il triste destino del naufragio, come quella che trasportava merci di vario genere da Alicante a Genova


ALGHERO - Nelle stive dell’imbarcazione, che, il 18 gennaio del 1606 su quella direttrice Alicante-Genova, solcava i mari a largo della Sardegna, c’era anche una figura lignea, di pregevole fattura. Un gioiello dell’intaglio, recuperato sulla scena del disastro e ben presto, per le circostanze fortuite del ritrovamento, divenuto oggetto di un’intensa devozione popolare. È iniziato così il racconto avvincente, delineato Da Don Antonio Nughes nella serata di ieri, 17 febbraio, svoltasi nella Sala Congressi di San Francesco e inserita nell’ambito delle celebrazioni del IV centenario dell’arrivo del Cristo della Misericordia ad Alghero. Il direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici ha spiegato, attraverso la documentazione storica rinvenuta quella che ritiene essere la vera storia del rinvenimento, il cui schema narrativo risulta essere molto simile a quello di altri ritrovamenti prodigiosi. «La città accolse quel simulacro con una partecipazione enorme», ha spiegato il religioso, che per la narrazione della vicenda ha fatto spesso riferimento allo storico algherese Antonio Era. A quest’ultimo va infatti il merito della scoperta e analisi della documentazione sul naufragio, depositata inizialmente presso il registro comunale di Alghero e successivamente trasferita all’archivio di Stato di Sassari. La storia è quella nota a tutti: il crocifisso impigliato tra le reti di pescatori algheresi e ripescato con fatica, venne custodito dal convento francescano di Santa Maria della Pietà, oggi localizzata in un podere nella zona di Porto Conte. Solo dopo molto venne preso in custodia dalla Confraternita della Misericordia, diventando dopo secoli il simulacro del culto più imponente e sentito della città. All’intenso intervento di Don Nughes ha fatto seguito la minuziosa descrizione della situazione storica contingente al naufragio della docente universitaria di storia medievale Pinuccia Franca Simbula. La professoressa, soffermandosi su insidie, difficoltà e modi di affrontare la navigazione ha posto l’accento sulle abilità marinaresche acquisite nei secoli, le quali tuttavia non poterono scongiurare sciagure anche peggiori di quella che ha regalato alla città l’amato simulacro del cristo venuto dal mare.

Nella foto Don Nughes



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