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A.B. 15 agosto 2014
Fine agosto all’insegna dello spettacolo a Carloforte
Musica, nuovo circo e teatro per il mese più caldo dell’anno a Carloforte d nella piccola isola di San Pietro. Suoni, immagini e sapori dall’isola dell’isola di una penisola…
Fine agosto all’insegna dello spettacolo a Carloforte

CARLOFORTE - È davvero un luogo incantevole Carloforte. Un luogo del cuore di cui ci si innamora ed alla cui storia sono legate le vicende dei pescatori di corallo liguri che per primi la popolarono agli inizi del Settecento, esuli dall’isola nordafricana di Tabarka. Un piccolo comune a mezzora di traghetto dalle coste sud-occidentali della Sardegna, dove ancora oggi la gente locale parla un ligure rimasto pressoché intatto nei secoli.

Ed è qui che, da diciotto anni, si tiene il festival di arti varie “Dall’isola dell’isola di una penisola”. Un festival che fin dal titolo vuole segnare la distanza culturale e geografica dal resto della Sardegna e dell’Italia. A fondarlo e dirigerlo sono Riziero Moretti e Susanna Mannelli, che trent’anni orsono, arrivando da Roma hanno deciso di fare dell’isola di San Pietro e del suo unico piccolo comune Carloforte la loro casa ed il luogo del proprio destino sentimentale e professionale ed hanno fondato nel 1994 l’associazione “Botti du Shcoggiu” (in carlofortino significa “Germogli degli scogli”). E così, anche quest’anno, tra i carrugi ed i profumi avvolgenti dei piatti tipici locali, fra cui il cascà (variante tabarchina del cous cous), con un totale coinvolgimento del pubblico locale e dei tanti turisti che affollano l’isola nella stagione estiva, dal 19 agosto al 7 settembre si susseguiranno spettacoli dedicati ai bambini ed al pubblico adulto. Si inizia martedì 19, alle ore 21.45, al “Teatro Mutua” (replica mercoledì, alla stessa ora) con lo spettacolo di Paolo Migone “Completamente spettinato”. Attraverso il filtro della sua comicità corrosiva, Migone, l’occhio nero forgiatosi nella fucina di “Zelig Circus”, racconta, in chiave autobiografica, l'eterno gioco fra uomini e donne, cardine imprescindibile del suo repertorio artistico.

Venerdì 22, si entra nel vivo del festival con una parata musicale che dal porto attraverserà le strade del paese a suon di batucada (uno stile percussivo brasiliano influenzato dalla musica e cultura africana, caratterizzato dal suo ritmo ripetitivo e rapido) con i percussionisti dell’associazione “Punti di Vista” ed i trampolieri del gruppo “Cronopios”. La parata aprirà “La festa del cappello”, una due giorni (venerdì e sabato) interamente dedicata ai più piccoli: animazioni, laboratori, artisti di strada invaderanno il centro storico di Carloforte con stage per salire sui trampoli, sui barili, ma anche percussioni e riciclo artistico curato dagli artisti Luca Gasole e Marta Fontana. La direzione artistica degli spettacoli è di Riccardo Tanca della compagnia “Fogli Volanti”, che si esibirà con gli argentini e Tomas Taboada (Argentina), ed il sardo-tedesco Micha.

Da giovedì 4 a domenica 7 settembre, quattro giornate per il pubblico adulto. Dopo la parentesi del 2013, che aveva visto il festival ospitare il progetto europeo “In viaggio con l’arte da Tulkarem a Carloforte, per coltivare il seme della diversità”, con la presenza degli artisti del Dar Qandeel, ed il progetto mediterraneo itinerante “Armada”, il festival torna alla programmazione tradizionale con spettacoli serali e notturni ospitati nel palco centrale di Porta Leone e del Giardino di Note. Il festival si aprirà giovedì, alle ore 21.30, con la presentazione della mostra fotografica “20 anni di Botti”, curata dalla fotografa Magali Leone e dedicata ai venti anni di attività dell’associazione “1994/2014”. I concerti torneranno al Giardino di Note e vedranno nell’ordine esibirsi il locale Battista Dagnino (giovedì 4, alle 22.30), la cantautrice Joan Thiele (venerdì 5, ore 22.30), i parigini “Swing Deluxe” (sabato 6, alle 23.30), veri specialisti dello stile jazz manouche reso celebre da Gjango Reinhardt, ed il grande “Gavino Murgia trio” (domenica 7, alle ore 22.30). In particolare, Murgia, Michel Godard e Patrice Heral, presenteranno il progetto musicale “L’ultima mattanza”, prodotto dagli stessi Botti du Shcoggiu e da Gavino Murgia e registrato lo scorso anno nel teatro “La Bottega a Carloforte”, per denunciare il commercio massivo di tonno rosso (storica risorsa economica di Carloforte) per soddisfare i ricchi mercati giapponesi.

Nel cartello del festival, da qualche anno non manca un appuntamento con il nuovo circo che punta a selezionare le giovani eccellenze europee. È il caso di “Il cabaret Dekalè”, presentato dai francesi della “Compagnia My!Laika”, uno spettacolo frutto di un montaggio scenico di diversi numeri di circo e che andrà in scena sabato 6, alle ore 22. La compagnia, avendo ormai rinunciato a capire il mondo, decide di attingere all’incomprensibile per creare il proprio universo fantasmagorico. I protagonisti di questo spettacolo rifiutano la narrazione lineare, lasciando volentieri ai grandi scrittori il compito di scrivere storie. Allora, il loro collage tridimensionale si compone d’immagini che si mescolano a suoni, persone, cose, fatti strani in un turbine d'acrobazie fisiche e musicali. Tratti di sadismo contornano la stupidità dell’azione circense, disquisizioni filosofiche, antiche danze indiane, qualche botta. Come sempre, il vero protagonista è il rischio, il più grande… quello di essere compresi.

Infine, torna anche il progetto tutto al femminile “Visioni”, che Susanna Mannelli, direttrice artistica del festival ha dedicato al teatro di narrazione con tre produzioni (tutte alle ore 19.30): “Flora Tristan”, dedicato alla figura della grande scrittrice socialista e femminista francese, qui interpretata in modo intenso da Marcella Pellerano (venerdì 5 settembre), “Alda Merini, i giorni dell’innocenza”, con Isabella Carloni, scritto e diretto da Antonio Lovascio (sabato 6) e “La donna scheletro” (domenica 7): tre storie di donne che si perdono nelle notte dei tempi cantate ed affabulate da una “cuntatora”, l’attrice Felipe Moretti, che incarnando le vicende delle protagoniste ci porta a riflettere su “una vita al femminile”. La forza ed il legame creativo che lega la donna alla terra ne fanno un essere umano ancora tutto scoprire, da ascoltare, su cui riflettere per tessere quella trama di relazioni di cui si nutre la nostra umanità.

Nella foto: Paolo Migone
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