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Sara Alivesi 25 settembre 2014
Democratici algheresi alla resa dei conti: giallo sulle tessere
A pochi giorni dal congresso cittadino (si svolgerà il 4 ottobre) le correnti contrapposte sembrano arrivare ad una resa dei conti. O in qualche modo ci sono già arrivate. Pare che i tesserati del Partito Democratico poi iscritti nella lista che ha vinto le elezioni nelle ultime amministrative siano stati depennati. Una decisione già minacciata da Salis ma ancora non comunicata ufficialmente. Sorprese all'orizzonte
<i>Democratici</i> algheresi alla resa dei conti: giallo sulle tessere

ALGHERO - Non c'è pace per il Partito democratico di Alghero, uscito con le ossa rotte dall'ultima competizione elettorale amministrativa a causa dell'incapacità dimostrata nel fare sintesi sull'unico candidato presentatosi alle Primarie (Bruno), poi addirittura annullate (contro regolamento), e la figura scelta dalla segreteria (Daga). Alla vigilia del congresso locale, nel Pd si acutizzano le divisioni tra le correnti che altro non sono che una proiezione in scala locale delle anime che distinguono i democratici a Sassari [LEGGI] come a Porto Torres [LEGGI], Cagliari e Roma. Anzi, di più.

Il prossimo 26 ottobre ci saranno le primarie per l'elezione del segretario regionale con una sfida a tre tra Renato Soru, Thomas Castangia e Ignazio Angioni [LEGGI]. Ed inevitabilmente i congressi cittadini risentiranno dei posizionamenti regionali. In via Mazzini l'area che fa capo a Enrico Daga, in corsa fino all'ultimo per la segreteria Provinciale, poi superato da Gianpiero Cordedda di Banari [LEGGI] ha già espresso apprezzamento per l'ex presidente della Regione, in un'ottica di ritrovata simpatia tra lo stesso Soru e la corrente socialista legata a Spissu e Cabras, puntando alla riconferma del segretario uscente Mario Salis (e ne avrebbe i numeri contando sulla maggior parte delle tessere dei circa 380 iscritti). Ad Alghero si voterà direttamente il giorno del congresso che si svolgerà il 4 ottobre (seggi aperti dalle 14 alle 20). L'altra corrente è quella dell'ex consigliere regionale, oggi sindaco, Mario Bruno che ha portato avanti la sua corsa verso Sant'Anna con una lista civica quando il segretario, con l'appoggio determinante di Silvio Lai, aveva scartato le Primarie preferendogli Daga come candidato sindaco.

Il resto è storia: Soru ha chiuso la campagna elettorale algherese sul palco elogiando Bruno, che qualche giorno dopo avrebbe vinto le elezioni, mentre il Pd si trova all'opposizione sempre più in sintonia con Forza Italia e Nuovo Centro Destra (come gli ultimi consigli hanno chiaramente dimostrato). Ora a pochi giorni dall'appuntamento congressuale le fazioni sembrano arrivare ad una resa dei conti. O in qualche modo ci sono già arrivate. Pare infatti che i tesserati del Partito Democratico poi iscritti in altre liste alle ultime amministrative siano stati addirittura depennati. E si tratta di pezzi da novanta, comunque i più votati della città, se solo si pensa all'attuale vicesindaco Cacciotto, e poi l'assessore Esposito, il presidente del Consiglio Tedde e Gavino Tanchis. Di più: sembra che alcuni consiglieri della stessa lista "Per Alghero", avessero presentato domanda di tesseramento, ma l'istanza sarebbe rimasta lettera morta.

Una decisione già minacciata allo stesso Mario Bruno in occasione della campagna elettorale [LEGGI], e che il segretario potrebbe aver esteso in maniera unilaterale sulla base dell'articolo 2 dello Statuto. Così parlava Mario Salis ad aprile: «In ossequio a quanto stabilito dallo Statuto del Partito democratico, con particolare riferimento al nono punto dell’articolo 2, ma soprattutto per rispetto degli organi collegiali del partito, democraticamente composti, e delle decisioni assunte con pari metodo democratico dagli stessi organi interni di rappresentanza, si ritiene di dover procedere all’esclusione dall’anagrafe degli iscritti dello stesso partito del signor Mario Bruno. Tale decisione, per effetto della quale lo stesso non potrà essere registrato sino a tutto il 2015, è la sola possibile conseguenza della scelta che egli ha effettuato in vista delle prossime elezioni amministrative». Insomma, la storia si ripete e c'è da scommettere che non mancherà il finale a sorpresa.
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