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S.I.
29 novembre 2014
 
Nomine Banco di Sardegna: denuncia
 
«Il gruppo consiliare Riformatori Sardi – Liberaldemocratici esprime piena e totale solidarietà agli amici Roberto Frongia e Michele Solinas, fatti oggetto da parte della Fondazione Banco di Sardegna di una diffida legale che ha tutto il tenore di un atto di intimidazione politica»
  
 
 
CAGLIARI - «Il gruppo consiliare Riformatori Sardi – Liberaldemocratici esprime piena e totale solidarietà agli amici Roberto Frongia e Michele Solinas, fatti oggetto da parte della Fondazione Banco di Sardegna di una diffida legale che ha tutto il tenore di un atto di intimidazione politica», dichiara il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, facendo seguito alla conferenza stampa tenuta stamani dai due esponenti del partito. «Con questo deprecabile atto, la Fondazione si contraddice più volte», sottolinea Dedoni. 
 «Da un lato minaccia querele contro chi parla di commistioni con una parte del Partito Democratico e dall’altro affida la propria tutela a uno studio legale che organizza eventi di formazione per conto del Pd. Da un lato paventa azioni contro chi la accusa di non operare per lo sviluppo dell’economia isolana e dall’altro dà lavoro ad affermati professionisti milanesi, ignorando i tanti giovani avvocati sardi che faticano a sbarcare il lunario per colpa della crisi. Ciò che invece appare inequivocabile è il messaggio nascosto tra le righe della lettera di diffida con annessa richiesta di risarcimento: chi osa sollevare il velo che ricopre il ‘sancta sanctorum’ del Pd, ne paga le conseguenze. Non sembra che i vertici dell’ente abbiano ancora imparato la lezione di quanto accaduto ad altre fondazioni bancarie, Montepaschi e Carige su tutte, e alle loro banche conferitarie, ridotte sul lastrico da scelte imprenditoriali disastrose dettate solo dagli interessi della parte politica da cui erano governate»
 
 «Non saranno azioni di questo genere a fermare la campagna promossa dai Riformatori per chiedere trasparenza nella gestione della Fondazione, separazione tra potere politico e potere finanziario e uscita della Fondazione dalla compagine azionaria del Banco, così come prevede la Carta delle Fondazioni”, conclude il capogruppo. “Se le nostre legittime richieste resteranno inascoltate come è accaduto finora, ci aspettiamo che quelle risposte che chi amministra il patrimonio dei sardi continua a negare possano giungere grazie all’iniziativa che Frongia e Solinas intendono portare avanti presso la Procura della Repubblica di Cagliari».
 
 
 Nella foto Attilio Dedoni
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