ALGHERO - Reduce da un lungo e meticoloso restauro, lo storico simulacro del Cristo protagonista dei solenni riti del venerdì santo, durante le fasi del discendimento, ha perso due dita. Da ambo le mani. Nonostante l’attento lavoro dei baroni impegnati nel calare il corpo del Cristo morto dalla croce per esporlo davanti alla Vergine e alla folla di fedeli prima di adagiarlo nel bressol, non è stato possibile evitare un piccolo incidente durante il desclavament. La platea non si è accorta minimamente di quanto stava accadendo. Le difficoltà dei baroni, forse dovute al peso del prezioso simulacro ligneo e alla difficoltà di movimento nel ristretto spazio ricavato tra la croce e la gradinata, erano palesi. La cura utilizzata dagli uomini in abiti siriaci nel maneggiare il Santcristus inoltre si è scontrata con l’estrema delicatezza di una statua che ha sulle sue spalle quattrocento anni di vita. Ai più attenti non sarà sfuggito però un certo nervosismo da parte degli stessi protagonisti del tradizionale rituale durante il loro lavoro. Ma solo in pochi hanno notato che prima dalla mano destra, e poi dalla mano sinistra, il dito medio si staccava, mentre il frammento di legno, produceva un debole tintinnio nel cadere sui gradini davanti all’altare di Santa Maria.

Nella foto di sinistra i baroni in difficoltà. A destra il dito rotto in una delle mani