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D.C. 1 dicembre 2014
Tagli Patronati: Tedde firma mozione
Evitare che il Governo approvi la riduzione del 69,40 percento dei finanziamenti ai Patronati, ai quali numerosi lavoratori e pensionati si rivolgono per ricevere assistenza: la mozione presentata dal gruppo consiliare di Forza Italia in Regione, primo firmatario Marco Tedde
Tagli Patronati: Tedde <i>firma</i> mozione

CAGLIARI – É stata presentata in Consiglio regionale una mozione firmata dal vice-capogruppo di Forza Italia Marco Tedde e sottoscritta dai membri Pittalis, Cappellacci, Oscar Cherchi, Fasolino, Locci, Peru, Randazzo, Tocco, Tunis e Alessandra Zedda, in relazione ai tagli annunciati dal Governo, con il disegno di Legge di Stabilità 2015, alle risorse destinate a finanziare Caf e Patronati. L’obiettivo è quello di impegnare il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ad intervenire presso il Governo e i parlamentari sardi, al fine di ottenere la cancellazione delle misure «afflittive» destinate a ridurre le risorse dei patronati e a riferirne gli esiti al Consiglio regionale, oltre che a indicare le azioni che verranno messe in atto per salvaguardare i patronati, qual’ora tali misure vengano «malauguratamente» confermate.

Il rischio, sottolineato dal gruppo di Forza Italia, è infatti che la decisione del Governo determini un taglio pari al 69,40 percento delle risorse fino ad oggi destinate al finanziamento delle attività dei patronati, compromettendo così il futuro occupazionale di circa 10mila lavoratori, in una fase di recessione economica e di disagio sociale in Sardegna. Ma anche che si vada a danneggiare l’attività dei patronati, che «oggi concorrono in misura rilevante a sostenere ed integrare i servizi degli enti previdenziali ed assistenziali a beneficio dei cittadini, specie dei lavoratori dipendenti e pensionati, creando un danno a tutti coloro che possono contare su una rete di servizi diffusa nel territorio e prevalentemente gratuita nelle prestazioni».

Il rischio è che i lavoratori, i dipendenti e i pensionati, sarebbero costretti a «mettere mano al portafoglio per districarsi nel ginepraio di norme, circolari e risoluzioni che costellano la sclerotica legislazione tributaria italiana», mentre i patronati verrebbero caricati di maggiori responsabilità, a causa del 730 precompilato e delle “sanzioni” in caso di errore, a fronte di una notevole diminuzione di risorse. Secondo Forza Italia quindi si andrebbe a peggiorare un servizio senza ottenere alcun vantaggio, ragion per cui il gruppo politico ha scelto di agire tempestivamente al fine di fermare un iter non condiviso.

Nella foto: Marco Tedde



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