Pierpaola Pisanu
18 aprile 2006
Incidente Santcristus: troppa pressione da parte della gente
Don Antonio Nughes: «Faremo in modo per il futuro, che il Desclavament si svolga con la massima serenità, compostezza e in assoluta sicurezza».

ALGHERO - «Non è niente di grave». Don Antonio Nughes minimizza l’inconveniente capitato durante la cerimonia del Desclavament che ha provocato la rottura di due dita dalla mani del Santcristus protagonista del solenne rito. «Come altre parti delicate e fragili delle statue, - spiega il direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali - vengono generalmente scolpite su elementi lignei precedentemente assemblati e assicurati tra loro tramite delle “anime” o perni interni. Questi evidentemente, considerato anche che sono state realizzati in maniera artigianale, si sono rivelati più fragili di quanto si potesse supporre, e a questo inconveniente si porrà naturalmente rimedio». Le falangi saranno ricollocate al loro posto: «Il danno è molto meno reale di quanto non possa, a prima vista, apparire», ha aggiunto Nughes ricordando la lunga casistica di episodi del genere in passato, a tal punto che nell’immaginario collettivo la rottura delle dita veniva interpretata traendone presagi più o meno funesti per la vita della comunità («senyal de mala anyada).
L´inconveniente non ha intaccato comunque gli arti originali del simulacro seicentesco: «Come è stato esaurientemente illustrato, anche con immagini, durante la conferenza sul restauro, le braccia originali, purtroppo, si sono perse da tempo e quelle attuali sono state realizzate nel dopoguerra. Anche per questo sono state solo marginalmente interessate al restauro – prosegue la spiegazione di don Nughes - ci siamo occupati delle parti originali del simulacro, perchè più “nobili” dal punto di vista artistico e soprattutto perchè più sacre e conseguentemente più care alla devozione popolare. Al restauro e alla conservazione di esse era fondamentalmente finalizzato il progetto di restauro per restituire il simulacro al suo primitivo splendore. Ad esse, anche i baroni dovevano porre la massima attenzione, senza che questo significhi ovviamente che le parti più moderne dovessero essere trattate senza riguardo».
Secondo il sacerdote ha giocato un ruolo fondamentale la ressa che si è creata in cattedrale durante la funzione: «Bisogna riconoscere che sui baroni, durante il Desclavament, vista anche l’eccezionalità delle celebrazioni, è stata esercitata una pressione anche fisica, non del tutto giustificata, da parte di chi vuole conquistare comunque la prima fila. Faremo in modo per il futuro, che il Desclavament si svolga con la massima serenità, compostezza e in assoluta sicurezza».
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