A.B.
5 dicembre 2014
Tirrenia: «è colpa della Regione»
«La situazione attuale è colpa dell’immobilismo della Regione», dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio Regionale Attilio Dedoni, sulle indiscrezioni di questi giorni in merito a una possibile, imminente acquisizione della quota azionaria di maggioranza di Cin-Tirrenia da parte dell’armatore Vincenzo Onorato

OLBIA - «Prendiamo atto che l’assessore regionale ai Trasporti si è risvegliato dal suo torpore e ha deciso di mettere mano alla pratica della continuità territoriale marittima. Peccato però che, per affrontare il problema, non abbia trovato nel suo arsenale niente di meglio dell’arma spuntata del comunicato stampa», dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi–Liberaldemocratici in Consiglio regionale Attilio Dedoni, intervenendo sulle indiscrezioni di questi giorni in merito ad una possibile, imminente acquisizione della quota azionaria di maggioranza di “Cin-Tirrenia” da parte dell’armatore Vincenzo Onorato.
«L’assessore Deiana si dimentica di fare mea culpa e di ammettere che, se si è arrivati al punto di dover temere la creazione di un monopolio privato sulle rotte da e per la Sardegna, la colpa è soprattutto del suo immobilismo - prosegue Dedoni - Già da molto tempo, infatti, la Regione avrebbe dovuto intervenire con decisione sulla materia, rivendicando le competenze sulla continuità marittima anziché cercare maldestramente di scaricare le responsabilità sull’Amministrazione precedente. Deve essere la Regione a imporre al concessionario le sue condizioni per lo svolgimento del servizio, decidendo i prezzi dei biglietti, gli orari e le frequenze delle corse e il livello qualitativo dei mezzi navali da impiegare. Non è immaginabile che i sardi debbano dipendere dagli accordi stretti a Roma tra il Governo di turno e una società individuata non si sa bene con quali criteri. Senza contare che proprio l’atteggiamento passivo della Regione è alla base del fallimento dell’operazione “GoinSardinia”, con cui un gruppo di albergatori ha cercato, senza successo, di creare un’alternativa agli armatori che si spartiscono le rotte senza un reale regime di concorrenza, facendo lievitare i prezzi a piacimento».
«Esprimere oggi preoccupazione, peraltro trincerandosi dietro il classico: “La Regione non può intervenire sugli assetti azionari di una società privata”, non servirà a risolvere il problema, che invece è quello che i sardi si aspettano dall’assessore Deiana - conclude il capogruppo - Alla Regione non deve importare alcunché di chi vende e di chi compra le azioni della Compagnia Italiana di Navigazione, ma solo di attivarsi perché sia lei a individuare, con criteri trasparenti, la società cui affidare il servizio e il modo in cui questo deve essere svolto. Il resto è materia di gossip finanziario e non interessa né ai sardi, né ai turisti che vorrebbero avere prima di tutto la certezza di potersi spostare e quindi di poterlo fare a un costo accettabile, in orario e in condizioni umane».
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