Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziecagliariCronacaPolitica › Carceri: rafforzare ufficio sorveglianza Cagliari
S.I. 20 dicembre 2014
Carceri: rafforzare ufficio sorveglianza Cagliari
Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione «Socialismo Diritti Riforme osserva che il mancato riconoscimento della libertà anticipata e dei permessi blocca il percorso riabilitativo del detenuto impedendogli, tra l’altro, l’accesso alle misure alternative»
Carceri: rafforzare ufficio sorveglianza Cagliari

CAGLIARI - «L’Ufficio di Sorveglianza di Cagliari registra ancora una grave sproporzione tra numero di magistrati e lavoro da espletare. Ci sono detenuti che aspettano da due anni che venga loro riconosciuta la libertà anticipata per buona condotta e altri che aspettano mesi prima avere una risposta per poter fruire di un permesso». Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione «Socialismo Diritti Riforme osserva che il mancato riconoscimento della libertà anticipata e dei permessi blocca il percorso riabilitativo del detenuto impedendogli, tra l’altro, l’accesso alle misure alternative».

«L’assegnazione delle premialità previste dall’ordinamento penitenziario e dalle più recenti norme che tendono a favorire l’utilizzo delle pene alternative alla detenzione come l’affidamento in prova – sottolinea Caligaris – ricadono quasi interamente sull’Ufficio di Sorveglianza. Quello di Cagliari però deve occuparsi non solo dei cittadini privati della libertà di Uta, ma anche di quelli di Iglesias. Lanusei, Oristano-Massama e delle colonie penali di Isili e Is Arenas. Una mole di lavoro che si è moltiplicata insieme al crescente numero dei ristretti. La conseguenza è deleteria soprattutto per quei detenuti che stanno seguendo un percorso riabilitativo e comportamentale positivo. La mancata revisione del fine pena ha risvolti negativi proprio sul reinserimento sociale».

«Il cumulo di istanze e il susseguirsi di novità normative – evidenzia la presidente di SDR – inducono anche a dover rivedere più volte la stessa richiesta. Talvolta si è verificato che un detenuto si è visto considerare inammissibile un’istanza di affidamento in prova con associati i lavori di pubblica utilità perché non è stato tenuto nella dovuta considerazione che la misura alternativa prevedeva non un lavoro esterno, da retribuire, ma l’impegno di accudire un genitore infermo a cui è corrisposta la pensione idonea al mantenimento di entrambi».

«Occorre inoltre riconsiderare l’imprescindibile ruolo di ascolto del Magistrato di Sorveglianza. Troppo spesso, nonostante i detenuti chiedano di poter effettuare un colloquio per rappresentare la propria condizione, l’istanza resta inevasa o si verifica con un eccessivo ritardo che incide negativamente sullo stato emotivo del cittadino privato della libertà. E’ quindi improcrastinabile rafforzare l’Ufficio del Tribunale di Sorveglianza di Cagliari affinché sia possibile dare risposte meditate ma più celeri a quanti stanno scontando la pena anche per evitare – conclude Caligaris – che le celle continuino a riempirsi quando ciò non è indispensabile potendo trovare modalità di esecuzione penale extramuraria e ridurre i costi di mantenimento che gravano sullo Stato».



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)