A.B.
26 dicembre 2014
Ad Oristano, il Coro su Cuncordu
Domani sera, dalle ore 19, la Chiesa di Sant´Efisio Martire ospiterà l´esibizione de Gli shardana di Ichnusa, nell’ambito della 40esima Stagione Concertistica 2014 dell’Ente Concerti Alba Pani Passino

ORISTANO - Sabato 27 dicembre, nella chiesa di Sant'Efisio di Oristano, alle ore 19, nell’ambito della 40esima Stagione Concertistica 2014 dell’Ente Concerti “Alba Pani Passino”, si esibirà il Coro Cuncordu “Gli shardana di Ichnusa”, che proporrà brani tipici della tradizione natalizia. Il Concerto è organizzato con il patrocinio della “Fondazione Banco di Sardegna”, della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Comune di Oristano e della “Banca di Sassari”.
Gli shardana di Ichnusa sono Raffaele Secci (boghe), Giambattista Longu (mesa boghe), Tonino Paddeo (contra) e Mario Sanna (bassu), mentre la direzione artistica e l’aspetto filologico sono curati da Raffaele Secci. Il programma del concerto è composto da canti tradizionali: “Novena de Nadale”, “Polisalmo”, “Puer natus”, “Te Deum”, “Stabat”, “Velum templi”, “Setti spadas”, “Miserere”, “Deus ti salvet Maria”, “Celeste tesoro”, “Notte de chelu” ed “Adeste fideles”.
Tra i repertori vocali popolari, quello sardo spicca per originalità armonica, virilità dei suoni e liricità dei testi, tuttavia tale repertorio ancora non si è diffuso come meriterebbe, rimanendo circoscritto ad alcune zone della Sardegna, fatto salvo qualche sporadico tentativo di divulgazione oltremare ad opera di iniziative private e di qualche amministratore lungimirante. Ciò nonostante, questo canto è stato dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Questo coro nasce nel 2009, dalla voglia di un gruppo di amici che si ritrovano a condividere la passione per il canto, l’amore per la propria terra e la voglia di conservarne la cultura e le tradizioni. Scaturisce quindi l’idea di avviare un lavoro di ricerca, che parte dagli albori della vocalità isolana, ed arriva alla polifonia contemporanea, con la ricostruzione secondo gli antichi canoni, di alcuni brani finora tramandati solo oralmente dal punto di vista musicale, estrapolando i testi da antologie, raccolte poetiche, manuali ad uso liturgico ecc. In particolare, è degno di nota il lavoro svolto su i “Gosos de Chida Santa”, i cui testi sono stati ripresi dal “cantorino” conservato nel monastero di Santa Chiara di Oristano, unica testimonianza a tutt’oggi di manuale ad uso educativo al canto ed all’animazione liturgica delle confraternite, risalente al Diciassettesimo Secolo. Il fascino di questi suoni è stato tale che da semplice esempio per motivo di studio, sta oggi prendendo forma come realtà ben consolidata che si pone come scopo, quello di tramandare, divulgare e far apprezzare fuori dalla terra sarda attraverso Su Cuncordu Oristanesu Gli shardana di Ichnusa la cultura musicale della Sardegna.
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