Marcello Simula
11 maggio 2006
La storia del Gremio dei fabbri algheresi in un libro
Si chiama Confraria del Sant´Aloy, secondo il nome catalano, il piccolo volume che suggella la raccolta di documentazione condotta per oltre tre anni dal gremio cittadino

ALGHERO - La storia del Gremio dei fabbri algheresi in un libro: si chiama Confraria del Sant´Aloy, secondo il nome catalano, il piccolo volume che suggella la raccolta di documentazione condotta per oltre tre anni dal gremio cittadino. A presentare l´opera nei locali della fondazione Siotto sono stati il vicesindnaco e assessore alla cultura Antonello Muroni, la critica letteraria Neria de Giovanni e lo storico Guido Sari, oltre ovviamente a Carmine Carboni, dal quale è nata l´idea della pubblicazione. Il libro testimonia la vita del Gremio a partire dalla sua fondazione nel1636 fino ai giorni nostri, con documenti di varia natura: origine del grande lavoro di testimonianza storica e culturale è stata una prima base di testi in catalano presenti negli archivi del Gremio dei Fabbri nel ´99, corpus al quale si è poi affiancato un ulteriore lavoro di racconta di informazioni grazie alle testimonianze di membri del gremio e persone comuni. Un lavoro prezioso, i cui risultati sono oggi a disposizione di tutti i cittadini ed i compagni d´arte della città. "Siamo semplicemente operai e artigiani, ha detto Carmine Carboni, abbiamo poca confidenza con penne e libri". Eppure, come ha spiegato lo storico Guido Sari, il lavoro svolto dal Gremio dei Fabbri ha un alto valore culturale, perché ci porta a riflettere sulla nostra identità in un periodo ad alto rischio di omologazione. In questo senso Sari ha evidenziato l´importanza della singolarità culturale di Alghero: "Anche la mancanza di un costume tradizionale algherese, ha detto Sari, è una specificità culturale della nostra città: dobbiamo identificare la nostra identità rendendola diversa dagli altri". Obiettivo, questo, raggiunto a pieno titolo dal Gremio dei Fabbri, non solo nel prezioso sforzo editoriale, ma anche e soprattutto attraverso la partecipazione costante nel tempo alle manifestazioni religiose e culturali. A conferma di questo intento sabato mattina, negli spazi della scuola elementare de Sacro Cuore in via Vittorio Emanuele, proprio il Gremio dei fabbri mostrerà agli studenti di tutte le scuole elementari e medie della città l´arte della lavorazione del metallo, riportando all´attenzione dei più piccoli un lavoro che così tanto ha segnato la storia della nostra città e che oggi rischia di rimanere sempre più nascosto.
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