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Pierpaola Pisanu 19 maggio 2006
Insorgono i corallari di Alghero «Decisione assurda»
La maggior concentrazione di corallari autorizzati dalla Regione opera nelle acque del golfo di Alghero. Dopo la delibera regionale stanno valutando di inoltrare ricorso al Tar
Insorgono i corallari di Alghero «Decisione assurda»

ALGHERO - Si scatena dalla Riviera del Corallo l’offensiva alla giunta Soru per i vincoli sullo sfruttamento dell’oro rosso. La patria dei corallari si ribella alla decisione dell’esecutivo regionale che ieri ha deliberato di proibire dall’anno prossimo in tutta l’isola, la pesca del corallo. Il provvedimento è stato assunto per «assicurare la tutela integrale della risorsa ambientale». Ma a sentirsi poco tutelati sono i pescatori che da una vita avevano fatto della raccolta di questa specie, il loro mestiere. Spesso ricevuto in eredità da generazioni. «Siamo disperati, è un’assurdità quello che sta succedendo. Di punto in bianco la Regione ci ha detto che non possiamo più lavorare», ha commentato Fausto Troisi, 57 anni di età e corallaro da 27. «Ho investito tutta la mia vita su questo lavoro. Cosa farò da domani? E i marinai che avevo imbarcato?», chiede il pescatore con un tono misto tra l’incredulo e il disperato. Stessa preoccupazione per gli altri operatori locali della categoria che oggi non si faranno sfuggire l’occasione di un faccia a faccia con l’assessore regionale all’Ambiente Tonino Dessì, offerto da un incontro organizzato ad Alghero dalle locali imprese di pesca per dibattere della nuova normativa regionale che disciplina il settore in generale. Al dibattito previsto per le 18,00 nelle sale dell’ex seminario, si presenteranno i corallari attivi nelle acque della Riviera, circa una quindicina, che hanno già annunciato la volontà di inoltrare un ricorso al Tar. «Non è pensabile cancellare una categoria da un giorno all´altro – hanno detto – abbiamo già armato le barche per lavorare. Dovevano almeno darci un preavviso». Invece gli effetti del nuovo decreto si vedranno subito con limitazioni più rigorose fin dall’attuale stagione. La cattura sarà consentita dal primo luglio al 30 settembre. Quattro mesi in meno rispetto all’anno scorso quando la pesca era autorizzata dal primo maggio al 30 novembre. «Considerando i condizionamenti climatici – ha aggiunto Troisi – se prima lavoravamo effettivamente cento giornate, ora si riducono a quaranta». La delibera prevede inoltre che non vengano rilasciate nuove licenze e che le autorizzazioni passino da 38 a 30. Contestata anche la decisione di ridurre da tre a due il numero dei pescatori nella barca appoggio, mentre la quantità giornaliera di prelievo passa da 3 a 2 chili e mezzo. E´ stata anche ampliata l´area della Sardegna nord orientale preclusa alla pesca del corallo.



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