PPP
20 maggio 2006
Tedde «Speriamo che Soru non ci tolga anche l'aragosta»
Secondo il sindaco di Alghero il provvedimento che vieterà dal 2007 la pesca del corallo è punitivo e umiliante per l´immagine della Riviera del Corallo

ALGHERO - Per il sindaco Marco Tedde la scelta di chiudere la pesca del corallo rappresenta un grave danno per la città di Alghero, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale e sociale. «La Riviera del Corallo è il nome che non a caso riconosce Alghero in tutto il mondo, per la peculiarità che distingue il prodotto che da tantissimi anni viene raccolto e lavorato in città», scrive Tedde. «La decisione della giunta regionale, tra l’altro, non trova neanche conforto nel mondo scientifico, in quanto, mi risulta, che le Università di Sassari e Cagliari non siano state chiamate ad esprimere un parere in merito. Peraltro, gli studiosi si sono espressi negativamente sul provvedimento, che appare poco ponderato e intempestivo». Il danno si estende anche sul settore artigianale della città, tradizionalmente legato alla pesca del Corallo: «Il corallo, infatti, fa parte della cultura di Alghero, la tradizione della sua lavorazione è motivo di attrazione turistica, e questa scelta, come altre adottate dal Governatore Soru, sembra fatta apposta per punire la nostra città, umiliarla dal punto di vista dell’immagine, per scopi che sinceramente mi sfuggono. Ci aspettiamo, se si dovesse continuare ancora su questa strada, la chiusura totale della pesca dell’aragosta, altro emblema di Alghero», ha affermato Marco Tedde auspicando un ripensamento.
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