Pierpaola Pisanu
23 giugno 2006
Bocciata la "Salva Corallo"
La quinta commissione regionale dopo una serie di audizioni, ha deciso di predisporre una risoluzione con cui verrà chiesta all’esecutivo la modifica immediata della legge che limita per l’attuale stagione il prelievo del corallo e lo vieta dal 2007

ALGHERO - La commissione regionale Ambiente ha bocciato la "salva – corallo" e chiede alla giunta Soru un’immediata revisione del provvedimento, giudicato eccessivamente restrittivo e ingiustificato. La visione dei rappresentanti consiliari si scontra con quella puramente contemplativa dell’esecutivo e invita a pensare al corallo quale risorsa produttiva e riproducibile. Ieri ha relazionato alla commissione presieduta da Alberto Sanna, l’assessore per la Difesa dell’Ambiente Tonino Dessì, autore della contestata legge che limita a tre mesi l’attuale pesca dell’oro rosso e la vieta dal prossimo anno. In realtà «la proposta di Dessì era più tollerante – viene precisato in una nota della Regione – ma alla fine in giunta ha prevalso la linea dura». La Commissione, che nei giorni scorsi aveva sentito le associazioni di categoria, sta predisponendo una risoluzione nella quale chiederà al governo regionale di modificare nel minor tempo possibile la delibera; ciò in considerazione del parere tecnico scientifico che rassicura sulla quantità di corallo disponibile. «Al corallo sardo, di pregio particolare, è legata l’attività di una sessantina di persone tra pescatori e strutture d’appoggio, - viene precisato nel documento - ma anche oltre 140 esercizi artigianali, oltre la metà dei quali concentrati tra Alghero e Santa Teresa, che muovono un indotto rilevante anche sotto il profilo turistico (probabilmente più dell’esplorazione dei fondali, attività, del resto, poco adatta ai turisti e pericolosa persino per i professionisti quando i fondali superano, come nel caso del corallo, i 100 metri di profondità».
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