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S.A. 17 aprile 2015
Sull´affaire Vodafone è caos
«A ognuno le sue responsabilità»
Interviene il sindaco di Alghero e ricorda il voto del consiglio che ha impedito di modificare un piano approvato nel 2002. «Basta trincerarsi difronte a delle posizioni tanto palesi quanto discutibili»
Sull´<i>affaire</i> Vodafone è caos. «A ognuno le sue responsabilità»

ALGHERO - Come prevedibile e annunciato da Alguer.it è bagarre politica sull'affaire Vodafone che da alcuni mesi tiene col fiato sospeso molti residenti di Largo Costantino. E a pesare come macigni - di fatto - sono i voti del consiglio comunale del 19 marzo 2015 [GUARDA IL CONSIGLIO COMUNALE] che non hanno autorizzato la modifica al Piano delle Radiofrequenze approvato il 18 dicembre 2002 su proposta dell'allora amministrazione guidata da Marco Tedde con i voti unanimi dell'allora consiglio (dove sedevano anche autorevoli esponenti dell'attuale opposizione). Così è il sindaco Mario Bruno a replicare con estrema decisione agli attacchi definiti «discutibili» di Daga e Pirisi (Pd) [LEGGI] prima, Porcu e Ferrara [LEGGI] poi. Tra i consiglieri di opposizione che hanno bocciato la modifica al piano proposta dall'attuale amministrazione [LEGGI].

«Ognuno si assuma le proprie responsabilità - sottolinea Bruno - è stato fatto tutto il possibile per salvare una piazza. C’era la possibilità con una modifica del regolamento al piano delle radiofrequenze del 2002, ma nonostante l’iniziale unanime volontà di addivenire alla soluzione si è preferito vanificare il lavoro dell’Amministrazione. Questi sono i fatti, tutto il resto non conta. Non è servito neanche l’emendamento da me proposto in apertura di seduta consiliare per rendere la modifica sostanziale, per cui anche l’ultima scusa adotta da alcuni consiglieri di opposizione risulta strumentale, fuori luogo e inaccettabile. I Consiglieri quindi si assumano le proprie responsabilità senza trincerarsi difronte a delle posizioni tanto palesi quanto discutibili. Non è possibile nessuna deroga al regolamento edilizio in quanto la normativa oggi in vigore e introdotta con lo Sblocca Italia non la contempla».

«La regolare autorizzazione rilasciata nel 2014 in piena conformità al Piano delle Radiofrequenze attualmente vigente e approvato all’unanimità su proposta dell’allora amministrazione Tedde, non permette peraltro nessuna possibilità di revoca autorizzativa se non supportata da un nuovo regolamento» conclude il primo cittadino in risposta alle dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione «che dopo aver pubblicamente assunto impegni con i residenti hanno affossato l’unica possibilità per salvare la piazza di Sant’Agostino». «Il tutto - conclude Bruno - senza esporre il Comune a pericolose e inutili cause legali dal giudizio certo, come accaduto di frequente nell’ultimo decennio».
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