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Luciano Deriu 12 settembre 2015
L'opinione di Luciano Deriu
Alghero siamo noi
<i>Alghero siamo noi</i>

Dice un proverbio cinese: pulisci lo spazio davanti alla tua casa e tutta la città sarà pulita. Questa estate proteste e polemiche hanno rappresentato immagini di rifiuti, erbacce, scarabocchi murali e degrado generalizzato che mettono in discussione la bellezza della nostra città. Non sono esagerazioni, i rifiuti, le erbacce sono reali e forse più invadenti degli anni scorsi. Residenti, turisti, commercianti, politici, social network, giornali online, giornali di carta e di televisione protestano e hanno sicuramente molte ragioni per protestare. L’Amministrazione sta facendo la sua parte. Sono in corso le procedure burocratiche per la scelta della nuova azienda che si occuperà del servizio per i prossimi sette anni. In corso di selezione nove ditte che si contendono un bando di 8,3milioni di euro all'anno. Aggiudicazione entro la primavera. I nostri decisori politici seguono l’iter che le leggi prevedono, ma a noi pare che si stia affrontando un problema di dimensione enorme, con un approccio troppo tradizionale, che non potrà costituire quel radicale cambiamento che la città attende da un'Amministrazione che su altri fronti sta lavorando con molta operosità. Un nuovo appalto potrà portare, si spera, qualche miglioramento, ma è difficile che ci salvi dal degrado. Anche perché gli attori principali rimarranno gli stessi: stessi operatori ecologici, stessi cittadini maleducati che buttano in strada, stesse produzioni di rifiuti.

Occorre maggiore inventiva e maggiore iniziativa, un progetto innovativo, capace di mettere in cantiere una serie di azioni integrate che si rinforzino vicendevolmente, a iniziare da un programma di riduzione dei rifiuti e che coinvolga le maggiori centrali di produzione di spazzatura, dagli ospedali, alle mense scolastiche, alla grande distribuzione. Il volume dei rifiuti si può ridurre. Lo ha fatto la gran parte d’Italia e della Sardegna che ha conquistato l’ottavo posto su scala nazionale, con il 51percento di raccolta differenziata, grazie anche ai processi di riduzione. Quasi 9punti sopra la media nazionale, vicino a regioni virtuose come Emilia Romagna e Lombardia, anche se non raggiunge il 65percento delle più virtuose Veneto e Alto Adige. Una quota alla quale comunque sono arrivati diversi Comuni sardi, tra cui Oristano. Alghero, con il suo 35percento, si posiziona ben al di sotto della media della Sardegna, in forte ritardo sotto ogni profilo di efficienza per la pulizia delle strade, i sistemi di raccolta, e di smaltimento. Allora chi ci salverà dai rifiuti? Basterebbe non sporcare, ma la maleducazione è ancora prevalente, gli indicatori dell’inciviltà sono ben visibili dappertutto, ma è anche tangibile che la sensibilità ambientale è aumentata moltissimo. E sono numerosi i cittadini, le categorie, le imprese, le scuole, le associazioni disponibili ad essere coinvolti nella titanica impresa di tenere la città pulita. Dai rifiuti potranno salvarci solo i cittadini, quelli che costituiscono la parte migliore della città, se si riuscirà ad avviare una politica di autentico coinvolgimento e di azioni interattive coordinate.

Legambiente ha fatto per quindici anni poderose azioni non solo simboliche con “Puliamo il mondo”. Qualche anno fa, con un centinaio di volontari pulimmo 4chilometri della strada per Bosa. Una settimana dopo era di nuovo sporca, invasa da materassi e fazzolettini per i quali forse basterebbe che la Provincia sistemasse dei semplici cestini nelle “piazzole dell’amore”. Ci vorrà una gara d’appalto anche per questo? Altre associazioni come quelle di Sant’Agostino curano aiuole e presidiano gli spazi da rifiuti ed erbacce. Ma le azione di singole associazioni, se possono contribuire ad estendere l’attenzione e la sensibilità ambientale (lo hanno fatto), non risolvono il problema. Occorre un progetto radicalmente nuovo, capace di coinvolgere e mettere in campo le forze della città, dalle aziende grandi produttrici di rifiuti, alle imprese, ai complessi commerciali come Galboneddu, alla grande distribuzione dei supermercati, alle scuole, alle associazioni di quartiere, ai concessionari di spazi pubblici, ai promotori di eventi di piazza. La motivazione del premio che Legambiente ha conferito al Comune di Oristano per il buon risultato del 65percento ci illustra come si lavora se si vuole affrontare di il problema in modo radicale e partecipato : «Primo merito del progetto – si legge nella motivazione della giuria - è di aver approcciato il tema della prevenzione dei rifiuti da più prospettive, grazie a più linee d’azione rivolte a un diverso contesto di produzione dei rifiuti: la Pubblica Amministrazione, le mense scolastiche e gli esercizi commerciali. Per ogni contesto di produzione dei rifiuti il Comune di Oristano ha saputo elaborare gli strumenti più adeguati per coinvolgere gli stakeholder di riferimento e raggiungere i target, dimostrando consapevolezza e accuratezza nelle fasi di progettazione, realizzazione e monitoraggio delle iniziative intraprese».

*Segretario Legambiente Sardegna
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