L´interrogazione presentata da Nizzi, che proponeva di estendere il servizio previsto tra Cagliari e Fiumicino, anche per gli altri due scali aeroportuali sardi, ha ricevuto una risposta inequivocabile dal ministro Delrio: «appare prematura una discussione sull’ipotesi di una estensione del rafforzamento della continuità anche ai collegamenti con gli scali di Olbia e Alghero. Una prerogativa che comunque sembra rientrare nella discrezionalità che la legge riconosce in materia alla Regione stessa»
ALGHERO - «La Regione ha manifestato al Ministero l’intendimento di esplorare col Governo possibili azioni di miglioramento dell’attuale regime dei collegamenti aerei. È stato anche avviato un tavolo di confronto in relazione alla volontà della Regione di incrementare gli attuali collegamenti, anche attraverso nuovi modelli di continuità, ma ad oggi, non essendo ancora state individuate soluzioni operative, appare prematura una discussione sull’ipotesi di una estensione del rafforzamento della continuità anche ai collegamenti con gli scali di Olbia e Alghero. Una prerogativa che comunque sembra rientrare nella discrezionalità che la legge riconosce in materia alla Regione stessa». Questo il fulcro della risposta che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha dato all'interrogazione presentata alla Camera dal deputato forzista Settimo Nizzi, che proponeva di estendere il servizio di aereo-navetta previsto tra Cagliari e Roma Fiumicino, anche per gli altri due scali aeroportuali sardi, quelli di Alghero ed Olbia.
L'ex sindaco del capoluogo gallurese ha quindi sottolineato gli errori fatti dall'allora governatore Soru nel 2006, quando la Regione Autonoma della Sardegna discusse la continuità territoriale con il Governo nazionale. Nell'occasione, venne sancito come tutte le risorse finanziarie necessarie fossero a carico della Regione stessa. Ora, per Nizzi, la scelta della Giunta Pigliaru di puntare fortemente sul collegamento Cagliari-Roma (che avrebbe una frequenza di quattordici voli giornalieri), creerebbe uan spaccatura tra il sud ed il resto dell'Isola, con una divisione, di fatto, tra cittadini di serie A e di serie B. E qui, il giudizio del deputato forzista è netto: «non si possono utilizzare risorse dello Stato per avvantaggiare una parte del territorio, lasciando volutamente indietro il resto dei cittadini dell’Isola. Non se ne può più di questo Cagliaricentrismo».
Nello scorso mese di luglio
[LEGGI], l'assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana aveva spiegato come, con i soldi risparmiati nel settore, si sarebbero potuto effettuare nuovi investimenti proprio nelle strutture aeroportuali del nord Sardegna (con miglioramenti nel sistema dei collegamenti ed interventi di tipo strutturale), spiegando come non si fosse indicato espressamente Cagliari come scalo per la navetta, ma che il traffico maggiore si registrasse inequivocabilmente nel sud dell'Isola e quindi, quella di Elmas fosse la scelta più logica. Idea che aveva comunque già scatenato reazioni politiche, come quella del vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Tedde
[LEGGI] (che indicava la scelta come «un clamoroso passo indietro», che avrebbe avvantaggiato Cagliari ed isolato il nord Sardegna), o come il sindaco di Sassari Nicola Sanna
[LEGGI] (che scrisse direttamente all'assessore regionale).
Nella foto: l'aeroporto di Cagliari-Elmas