A.B.
5 novembre 2015
A Cagliari, con la musica di Signal
Proseguono gli appuntamenti con la decima edizione per il festival dedicato alla musica elettronica ed alla sperimentazione artistica, in programma al Lazzaretto

CAGLIARI - “Listen to the Silence”, ascolta il silenzio: è questo il filo conduttore per l'edizione numero dieci di Signal, il festival dedicato alla musica d'avanguardia ed ai linguaggi contemporanei ideato ed organizzato dall'associazione cagliaritana TiConZero, con la direzione artistica di Alessandro Olla. Signal, ospitato al centro culturale Il Lazzaretto fino a sabato 7 novembre, coinvolge artisti del panorama nazionale ed internazionale, che si muovono attraverso molteplici linguaggi artistici multimediali e trasversali tra loro.
Il calendario del festival ha preso il via giovedì 29 ottobre, con quattro serate consecutive che hanno visto in scena, tra gli altri, gli ospiti internazionali Arturo Moya Villen, Bj Nilsen, Barbara Held e gli italiani Giovanni Lami e Domenico Sciajno. Oggi (giovedì), alle ore 20, via alla proiezione del film documentario 4'33", un progetto di Roberto Pellegrini con la partecipazione del Modular Quartet (Roberto Pellegrini, Francesco Ciminiello, Roberto Migoni e Marco Caredda), a cura di Matteo Gatti e Giulia Palomba, con la collaborazione di Sandro Mungianu e Marcellino Garau. Alle 21, il live My inside walks, del musicista francese Mathieu Prual e, a seguire, l'audio-video performance di Gianpaolo Antongirolami, Fabrizio Casti e Roberto Zanata. Chiuderà la serata Anatomia del silenzio inesistente, il live dell'artista cagliaritano Noisedelik, progetto acustico-elettronico di Massimo Olla, con diverse uscite discografiche e collaborazioni con importanti artisti della scena experimental italiana; l'uso dei suoi strumenti autocostruiti, mollophoni cordophoni ed una serie di looper definiscono lo stile ed il suono dell'artista.
Venerdì 6, dalle ore 20.30, Tsp, installazione e performance teatrale a cura di Alessandro Olla e Marco Peri, con Lucilla Trapazzo. Alle 21, spazio al live di Enrico Malatesta, che vuole presentare in forma semplice recenti ricerche dedicate al movimento ed alla risonanza del suono acustico, alla relazione tra materiali e gesto ed alla tensione realizzabile tra movimento e disposizione di suoni fissati all’interno dello spazio. Il suono percussivo è presentato come evento multiplo e partecipativo attraverso cui l’azione del suonatore, l’instabilità dei media ed il carattere dello spazio definiscono un’esperienza di ascolto immersiva, condivisa e visionaria. Percussionista e ricercatore indipendente, attivo in ambiti sperimentali di ricerca posti tra sound art, musica e performance, Malatesta esplora le relazioni tra suono, spazio e movimento, attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. Dal 2010, si occupa di didattica in progetti di formazione e workshop intensivi dedicati al suono, ascolto attivo ed alla relazione evento spazio corpo. Ha presentato il suo lavoro in festival ed eventi speciali in tutta Europa, Giappone, Corea del Sud e Nord America.
A seguire, è prevista la presentazione di Solstøv, l'ultimo progetto dei norvegesi Pjusk. Si tratta di un album basato interamente sul suono della tromba (suonata da Kåre Nymark jr), sia naturale che processato. Pjusk lo esplora sia come strumento acustico delicato, che come generatore e fonte materiale di toni e nuance. Solstøv, il sole, il pulviscolo... esteso, mutevole, senza peso e scintillante. Un lavoro che canalizza il paesaggio norvegese in tutta la sua estrema bellezza; il gelo, il calore, il suo posto nell'universo: come sedersi in silenzio in una notte senza fine. Pjusk è un progetto di Rune Sagevik e Jostein Dahl Gjelsvik, il cui suono si ispira al clima norvegese aspro e selvaggio paesaggio. Il punto centrale della collaborazione tra i due è una vecchia baita, sulle montagne: qui è prodotta la maggior parte della musica di Pjusk, incorniciata da cime innevate e dal suono delle correnti fredde.
Nella foto: Gianpaolo Antongirolami
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