Mariangela Pala
9 novembre 2015
Area Vasta contro Riforma Enti «Battaglia parte da Porto Torres»
Il sindaco di Castelsardo si dice convinto che questo consiglio regionale approverà la legge sulla Riforma degli Enti locali. Per questo si avvierà una campagna referendaria abrogativa della legge

PORTO TORRES - «Sono convinto che questo consiglio regionale approverà la legge sulla Riforma degli Enti locali, seppure i criteri di Erriu non trovano fondamento in alcun atto normativo nazionale o comunitario – afferma il sindaco di Castelsardo, Franco Cuccureddu- secondo i quali nessuna città italiana avrebbe infatti le caratteristiche teorizzate dall'assessore degli Enti locali sulla densità demografica.».
Il nord ovest della Sardegna si muoverà compatto nel rivendicare il giusto riconoscimento e respingere quello che si profila come l’ennesimo sopruso riconducibile al cagliaricentrismo. La mobilitazione dei sindaci dei sette comuni del Nord Sardegna, parte stasera da Porto Torres, a guidarla il sindaco di Castelsardo, uno dei maggiori sostenitori dell’area metropolitana istituita dalla legge 135/2012 prima e dalla legge Delrio 56/2014 poi, facendo corrispondere la dimensione spaziale del nuovo ente Città metropolitana con quella della Provincia, e prevedendo che la Città sostituisca la Provincia, senza creare così un nuovo livello istituzionale.
Le conclusioni al convegno alla sala “Filippo Canu, dal titolo “Area metropolitana Nord Sardegna, perché no?”, saranno affidate all’ex ministro Arturo Parisi. «Si tratta di una precisa e chiara scelta politica tendente a dare a Cagliari la possibilità di attrarre risorse e dotarsi di strumenti, servizi ed infrastrutture per competere a livello nazionale e comunitario, mentre - aggiunge Cuccureddu - al resto del territorio si daranno dei contentini. I comuni e i cittadini del nord Sardegna chiedono di avere semplicemente gli stessi diritti e le stesse opportunità dei comuni del Cagliaritano».
Contro questa scelta politica, il sindaco di Castelsardo , dichiara di opporsi, fin da subito, attraverso una mobilitazione di tutti i comuni coinvolti, con scioperi e la costituzione di un comitato referendario abrogativo qualora la legge sulla riforma degli Enti Locali dovesse essere approvata con la previsione dell'istituzione della sola area metropolitana di Cagliari. «Ci sono molti consiglieri del Partito democratico contrari a questa riforma - ha detto Cuccureddu – inaccettabile da ogni punto di vista e l’attaccheremo con l’appoggio di politici ed intellettuali, da Parisi a Segni, perché non c’è nessuna ragione storica o geografica, né alcun parametro ostativo che vieti l’istituzione di una o più città metropolitane in Sardegna».
La Provincia di Sassari con 2 aeroporti e 5 porti internazionali, la presenza della prefettura, questura, Centri sanitari, Università e altro ancora avrebbe tutti i requisiti europei che giustificano la definizione di città o area metropolitana. Il criterio è quello stabilito dalla legge Delrio n. 56/2014 che ha istituito in Italia nove città metropolitane nei territori di altrettante province preesistenti. La normativa non indica altri specifici parametri.
Le città metropolitane sono dunque enti territoriali di area vasta con finalità istituzionali generali consistenti nella cura dello sviluppo strategico del territorio, nella promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione e nella direzione delle relazioni istituzionali. Sono le motivazioni che spingono questo territorio ad attuare una “rivolta” legittimata dalle possibili sfide che intende affrontare: dal rilancio dello sviluppo economico, al nodo delle risorse umane e finanziarie, fino all'implementazione di strumenti nuovi come il piano strategico e il piano territoriale generale.
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