Giornate quantomeno convulse a Porta Terra, dove si susseguono vertici e bilaterali alla presenza del sindaco, nel tentativo di non far definitivamente esplodere una crisi sempre più latente. Non soltanto complicati problemi amministrativi, anche gli assetti politici traballano ad Alghero
ALGHERO - Sindaco e stretti collaboratori, da giorni in trincea ad Alghero. Nel quartier generale di Porta Terra sono ore convulse, dove si susseguono vertici e bilaterali nel tentativo di non far sgretolare un castello costruito nel 2024 a fatica, risultato poi vincente alle elezioni di giugno ma ancora poco incisivo sul versante più strettamente legato all'amministrazione quotidiana ed alla programmazione. Così l'estate algherese si complica sul lato politico: tanti problemi segnano il passo nonostante un'eredità importante lasciata dalla precedente amministrazione, fatta di opere e finanziamenti, ed a giudicare dal nervosismo che trapela dei singoli gruppi, non tutti i dubbi appaiono di facile risoluzione.
Porta Terra
caput mundi. Tanto che, l'ufficio del sindaco, nel centro della città, diventa improvvisamente sede di continue e complicate riunioni tra gruppi e partiti, in strettissimo collegamento con i vertici provinciali e regionali della coalizione di centro-sinistra a cinque stelle che governa la regione. Non è più un mistero, infatti, che ogni singola decisione sugli assetti interni al "Progetto Alghero", passi ormai al vaglio delle segreterie sassaresi e cagliaritane: Trilaterale mercoledì pomeriggio tra i vertiti di Alleanza Verdi e Sinistra, Orizzonte Comune e il primo cittadino, alla presenza dei segretari provinciali e di Antonio Cardin, figura oramai osteggiata da gran parte della maggioranza ma vero motore del gruppo algherese oggi capitanato dal consigliere Marco Colledanchise.
Non soltanto complicati equilibri da garantire a livello di partiti. Se da un lato è
Christian Mulas ad aver sganciato un vero e propio missile all'indirizzo del sindaco, chiedendo conto dei mutati pesi interni alla coalizione dopo lo svuotamento di Futuro Comune, rimasto con la sola Podda (Beatrice) a reggere un fortino decisamente pesante per nomine e deleghe, c'è il nodo-amministrativo da sciogliere con l'addio sempre più vicino del segretario comunale a pochi mesi dalla sua conferma [
LEGGI]. Di questo ieri mattina (giovedì) i
Centristi si sono fatti portavoce autorevoli: il capogruppo Martinelli, il consigliere Loi e gli assessori Salaris e Marinaro - nel corso di un vertice riservato ed a tratti decisamente complicato - avrebbero posto una pregiudiziale netta a Raimondo Cacciotto nel tentativo di salvare la segreteria generale: immediato riequilibrio di settori (e poteri), nuovo vicesegretario. Ed in attesa di atti, il gruppo in serata ha disertato in massa l'assemblea del Parco di Porto Conte che si è potuta svolgere soltanto perchè in seconda convocazione.
Nella foto d'archivio: Ornella Piras (AvS - Futuro Comune), Francesco Marinaro e Raimondo Cacciotto