S.A.
11 novembre 2015
Latte sardo antibiotico free
Ad assicurarlo sono i tecnici dell´Associazione regionale allevatori che monitorano quasi la totalità del latte vaccino e quasi il 70 per cento di quello ovicaprino

CAGLIARI - I controlli sul latte in Sardegna sono rigorosi e nessun altro può garantire latte sicuro e antibiotico free come nell'isola. Ad assicurarlo sono i tecnici dell'Associazione regionale allevatori che monitorano quasi la totalità del latte vaccino e quasi il 70 per cento di quello ovicaprino. «Siamo tra le regioni più virtuose grazie ad un sistema di controlli collaudato che garantisce la salute dei consumatori» assicura Ignazio Ibba Capo Servizio responsabile del laboratorio Aras dove viene analizzato la maggior parte del latte prodotto nell'isola.
Dal 2010, quando sono state scritte le linee guide regionali, che recepiscono la normativa comunitaria, la macchina regionale dei controlli del latte è vicina all'eccellenza e si basa su una serie di verifiche incrociate, tra caseifici, Aras, Asl e istituto zooprofilattico, che non lasciano spazio all'errore. «Abbiamo messo in campo un programma di assistenza su due livelli interdipendenti: uno sui controlli latte e l'altro sulla prevenzione e trasmissione di informazioni agli allevatori – spiega il direttore dell'Associazione Marino Contu –. Il successo è palese e testimoniato dai numeri: oggi siamo gli unici che possiamo certificare di produrre latte e carni sane, sicuri e di qualità, provenienti da allevamenti allo stato brado che rispettano il benessere animale».
«I controlli avvengono all'interno di un sistema che garantisce il consumatore finale - assicura Ignazio Ibba -. Ogni mese il latte di ogni singolo allevatore è analizzato due volte, mentre quello della cisterna dei camion che effettuano la raccolta del latte è quotidiana. Nel caso di presenza di antibiotici, inviamo in meno di 24 ore la lettera al caseificio e alla Asl competente che provvedono a bloccare l'allevatore. Mentre il latte contaminato viene destinato al biogas. Insomma è garantito al 100 per cento che quel latte non sarà consumato o trasformato in formaggio».
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