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S.A. 4 dicembre 2015
Poco personale, addio medicalizzata in Barbagia
La postazione attualmente è retta da tre medici che coprono la struttura h/24 e che sono impossibilitati a superare le 12 ore di lavoro continuativo non avendo la Asl di Nuoro e la Ras mai operato una selezione per coprire le deficienze di organico: la denuncia del consigliere regionale Paolo Truzzu
Poco personale, addio medicalizzata in Barbagia

OLLOLAI - «Mandrolisai, Barbagia di Belvì, Sarcidano e Barbagia di Ollollai. Un’ampia fetta del centro Sardegna, un’area vasta e già poco servita, ora non può più fare affidamento sull’ambulanza medicalizzata di Sorgono, che garantiva il Pronto intervento per le emergenze più gravi». Lo denuncia Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, a seguito dell'iniziativa del direttore della Centrale operativa 118 di Sassari «che si è visto costretto, per mancanza di personale, a ridurre l’unico mezzo con medico a bordo ad ambulanza infermieristica».

«Il fatto è di una gravità inaudita anche perché è sintomatico di un’approssimazione nella programmazione del servizio di emergenza-urgenza da parte della Regione», continua l’esponente di FdI. La postazione attualmente è retta da tre medici che coprono la struttura h/24 e che sono impossibilitati, anche per le normative vigenti, a superare le 12 ore di lavoro continuativo (i medici sono sei per postazione), non avendo la Asl di Nuoro e la Ras mai operato una selezione per coprire le deficienze di organico.

«È stata quindi una scelta obbligata quella del direttore della Centrale operativa, benché inquel territorio sia prevista l’ambulanza medicalizzata assieme a quella infermieristica e un potenziamento del servizio di emergenza», spiega Truzzu. «A nulla è servito aver reclutato i medici dalle altre postazioni 118, perché l'Asl non ha pagato le competenze previste da contratto e non ha assicurato il personale per gli incidenti in itinere, tanto che una dottoressa ha subito un grave trauma automobilistico e non è stata rimborsata».

Si aggiunge alla denuncia del consigliere regionale quella del vicesindaco di Belvì, Maurizio Cadau. «Se consideriamo il recente ridimensionamento del San Camillo di Sorgono – attacca – ora senza questo presidio diventa ridicola l'offerta sanitaria nel nostro territorio». «A breve presenterò un’interrogazione in Aula rivolta all’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ma mi auguro che vista la gravità della questione, la vastità dell’area rimasta senza copertura medicalizzata 118, si intervenga per trovare una soluzione immediata per ripristinare il servizio e si programmino nuove selezioni di personale per garantirne la continuità nel tempo. Questo è l’ennesimo segnale di quanto le promesse da campagna elettorale, come anche le recenti riforme proposte siano fuffa, mentre la realtà è un servizio sanitario in continuo, inesorabile peggioramento».
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