A.B.
10 dicembre 2015
Alghero, medici a convegno sulle malattie dell’intestino
Domani e sabato, i maggiori esperti italiani si confronteranno in un convegno organizzato in Riviera del Corallo

ALGHERO - La creazione di ambulatori integrati tra gastroenterologo e reumatologo, la figura del chirurgo e dell’infermiera dedicata. Il futuro delle malattie infiammatorie intestinali è nella sinergia: specialisti di tutti gli ambiti professionali dovrebbero lavorare in équipe e collaborare alla diagnosi precoce ed alla cura di queste patologie, caratterizzate spesso da manifestazioni cliniche al di fuori dell’apparato digerente. Sono i temi al centro del convegno Aggiornamento sulle Mici: dalla letteratura alla pratica clinica, in programma domani, venerdì 11 dicembre, e sabato, nelle sale del Quarter Sayal di Alghero, curato dal responsabile scientifico Giammarco Mocci, specialista nella Struttura complessa di Gastroenterologia dell’Ospedale Brotzu di Cagliari, e responsabile per il sud Italia e le isole della Società Italiana di GastroReumatologia.
La due giorni, in programma dalle ore 14.30 alle 19 di domani e dalle 8.30 alle 13 di sabato, vedrà la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti regionali e nazionali di gastroenterologia e reumatologia, che affronteranno i temi più attuali legati alla cura ed alla gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, note anche come Malattia di Crohn e Rettocolite ulcerosa. Si tratta di patologie che colpiscono per lo più i giovani, con un picco di incidenza tra i 20 ed i 30 anni. Guardando al numero delle esenzioni per patologia, attualmente a livello nazionale si contano oltre 150mila persone con una diagnosi certa di Mici. Di queste, circa 2300 vivono e sono curate in Sardegna. Si tratta di dati sicuramente sottostimati, perché si può essere affetti da una di queste malattie, ma risultare esenti per altre patologie, per età o per invalidità.
Le Mici sono tra le più ricorrenti patologie croniche nei paesi industrializzati ed i nuovi casi sono in costante aumento. Al momento, non esiste una cura definitiva, ma le nuove terapie biologiche hanno rivoluzionato il trattamento di queste malattie, migliorando sensibilmente la qualità di vita dei pazienti. Nonostante i progressi degli ultimi anni, restano sul campo una serie di questioni controverse su cui il convegno punterà i riflettori, come il ritardo diagnostico, l’efficacia e la sicurezza delle nuove terapie biologiche e il ruolo della chirurgia.
Nella foto: il Quarter Sayal
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