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A.B.
11 dicembre 2015
Cop21: ultima giornata per Pigliaru e Spano
«I territori hanno obbiettivi più ambiziosi dei governi nazionali», ha spiegato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna a Parigi

CAGLIARI - Anche ieri (giovedì), le città e le regioni del mondo sono state protagoniste alla Cop21, la Conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici in corso a Parigi e che proseguirà fino a domenica 13 dicembre. Numerosi gli incontri del presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, che porta la voce delle governance locali riunite nel Comitato delle Regioni dell'Unione Europea e, insieme, le buone pratiche della Regione in materia di politiche ambientali. Tra gli appuntamenti di ieri, ultima giornata di lavori parigini per Pigliaru e per l'assessore regionale dell'Ambiente Donatella Spano, da segnalare quello organizzato dal Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, insieme alla Regione Sardegna, alla quale ha partecipato il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti. Ospiti del dibattito, tra gli altri, sono stati il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente del Cmcc Antonio Navarra, il ministro dell'Ambiente dei Paesi Baschi Ana Oregi e l'esperto del Centro di Ricerca sui cambiamenti climatici basco Iban Galarraga. Ancora, il vicepresidente del Gruppo di lavoro intergovernativo sui cambiamenti climatici Carlo Carraro, il direttore dell'Agenzia Europea per l’Ambiente Hans Bruyninckx ed il direttore Pianificazione e Ricerca del Governo della California Ken Alex.
L'introduzione era affidata a Galletti, che ha sottolineato l'importanza dei contributi locali al dibattito portato avanti nei negoziati, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto concreto dell'accordo ed il ruolo fondamentale che i territori avranno nel farlo rispettare. L'esponente del Governo ha spiegato come il successo di ogni politica ambientale stia nel fare scelte organiche condivise ad ogni livello di governo nei processi di adattamento e mitigazione così come sul fronte della prevenzione, considerando che si hanno a disposizione tanti laboratori originali quante sono le realtà territoriali. Il presidente Pigliaru ha portato al tavolo la posizione della Commissione Enve, che presiede all'interno del Comitato delle Regioni. «Come territori, siamo in grado di assumere obiettivi più ambiziosi rispetto ai governi nazionali», ha spiegato, ricordando che le città e le regioni riunite nel CdR chiedono di essere partner nel percorso decisionale. «Vogliamo una riduzione del 50percento delle emissioni di Co2 entro il 2030, mentre l’Ue punta al 40percento; vogliamo il 40percento di energia rinnovabile a fronte del 27percento e il 40percento anche di efficienza energetica laddove l’Europa si ferma al 30percento - ha detto il governatore della Sardegna - E possiamo fare moltissimo su vari fronti condividendo le buone pratiche. Un esempio concreto è il Tavolo interregionale sulla strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici nato su proposta della Sardegna e di cui abbiamo il coordinamento. È un prezioso strumento di governance multilivello per monitorare e armonizzare l'attuazione delle politiche coerentemente con la strategia nazionale. Nel nostro sistema di governo regionale, poi, abbiamo creato un Tavolo di coordinamento interassessoriale, perché tutte le nostre scelte settoriali tengano conto dell'adattamento come componente essenziale delle politiche che portiamo avanti, secondo una visione d'insieme coerente. Per quanto ci riguarda, da isola con vocazione turistica, ci troviamo in una situazione privilegiata dal punto di vista dell'attuazione di politiche virtuose. Lavoriamo sul fronte della mobilità sostenibile per poter far sì che i turisti, per visitare la Sardegna, non debbano utilizzare obbligatoriamente l'auto, ma soprattutto puntiamo sull'istruzione - ha concluso Pigliaru- Anche per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente e la responsabilizzazione nel contrasto ai cambiamenti climatici è la chiave fondamentale».
Spano, intervenuta nel ruolo di coordinatore del Tavolo interregionale, ha ribadito la necessità del dialogo costante tra le regioni per allineare le singole strategie in riferimento a quella portata avanti dal Governo nazionale. «Stiamo lavorando sulla progettazione e sull'implementazione delle strategie regionali di adattamento - ha dichiarato l'assessore regionale - Per farlo occorre sia un coordinamento verticale tra Stato, regioni e altre autorità locali che uno orizzontale tra politiche ambientali, agricole e di protezione civile. Questo è possibile soltanto in presenza di una reale cooperazione fra i diversi livelli di governance perché, ormai è palese a tutti, la sfida per l’ambiente non è una partita da giocare in solitudine». Tra gli appuntamenti della giornata, da citare l'incontro tra la Regione Sardegna e quella di Andalusia. In particolare, l'assessore Spano ha discusso con il responsabile andaluso dell'Ambiente José Fiscal López di opportunità di cooperazione nell'ambito di programmi europei, partecipazione e organizzazione di eventi su mitigazione e adattamento in ambiente mediterraneo. Inoltre, sono stati affrontati gli aspetti del consolidamento e della partecipazione alle reti internazionali, della condivisione di buone pratiche sull'adattamento ed esperienze legislative.
Nela foto: il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru
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