Mariangela Pala
24 dicembre 2015
Alesso: «la normativa non tutela la salute dei portotorresi»
La replica dell’assessorato regionale all’Ambiente, sulla richiesta di avvio di uno studio epidemiologico specifico sull’incidenza e la mortalità tra i residenti di Porto Torres negli ultimi 30 anni non soddisfa il Presidente del Comitato “Tuteliamo il Golfo dell’Asinara” Giuseppe Alesso

PORTO TORRES - «Il limitarsi a seguire la normativa è il motivo che ha permesso di arrivare allo stato attuale delle cose: un disastro ambientale di immani proporzioni a pochi metri da un centro abitato con un incidenza di tumori e leucemie da record europeo se non addirittura mondiale». La replica dell’assessorato regionale della difesa dell’Ambiente, sulla richiesta di avvio di uno studio epidemiologico specifico sull’incidenza e la mortalità tra i residenti di Porto Torres negli ultimi 30 anni, non soddisfa il Presidente del Comitato “Tuteliamo il Golfo dell’Asinara”, Giuseppe Alesso.
L’assessore regionale Donatella Spano aveva precisato che «La Regione ha il compito di dare attuazione alla normativa nazionale. Nel caso del monitoraggio della qualità dell’aria, deve effettuare i controlli considerando i parametri richiesti dalla legge (DLgs 155/2010) e le prescrizioni prevedono la determinazione del benzene, anche come tracciante della contaminazione, che viene costantemente monitorato dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria. Nel momento in cui nella normativa venissero inseriti tra i parametri da determinare anche i Cov – i composti organici volatili a cui fa esplicito riferimento la lettera di Alesso–, la Regione provvederebbe senz’altro alla puntuale determinazione tramite l’agenzia Arpas».
«Noi non siamo esperti di normativa come i funzionari degli uffici regionali – risponde il Presidente Alesso - però abbiamo visto che, per esempio, quando la licenza per bruciare olio combustibile nella centrale di Fiume Santo è scaduta, la Regione Sardegna ne ha permesso in deroga il suo utilizzo, anche se considerato molto inquinante. Sappiamo che non sapremo mai cosa hanno respirato i portotorresi per 50 anni perché la legge non lo prevedeva. Sappiamo che i primi controlli sul benzene nell’aria che respiriamo sono arrivati puntualmente dopo che gli impianti che utilizzavano il benzene hanno smesso di marciare. Sappiamo che respiriamo almeno il triplo del benzene che si respira a Olbia e, il 60% in più rispetto a Sassari. Sappiamo che moriamo di cancro e leucemie molto più della media regionale. Sappiamo, e lo sa benissimo anche l’assessorato regionale all’ambiente, che oltre al benzene nel nostro territtorio ci sono, e in quantità maggiori, tanti altri inquinanti volatili che, anche se la normativa non lo prevede, ci fanno ammalare di cancro comunque».
Tuttavia il presidente del Comitato Giuseppe Alesso chiede all’assessorato regionale all’ambiente, che tra le sue attività annoveri il controllo dell’inquinamento atmosferico, per tutelare i cittadini e il loro diritto di conoscere almeno che cosa respirano ogni giorno per, eventualmente, «fare qualche esame di controllo in più e provare a morire un po’ di meno».
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