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A.B. 27 dicembre 2015
L´Isola si illumina anche d´inverno con Lanterne
Due giorni di emozione continua a Palau, con Raiz, Mesolella e Ginevra Di Marco protagonisti del Festival organizzato dall´associazione Móiti, con il patrocinio del Comune
L´Isola si illumina anche d´inverno con Lanterne

PALAU - «Ho visto il cartellone, i miei personali complimenti per il coraggio della scelta, perché sembrerebbe subito una scelta impopolare, invece c'è tanta artisticità nel cartellone e noi siamo capitati proprio in mezzo ad artisti importanti e questa è una cosa che ci onora e ci riempie di orgoglio». Con queste parole, Fausto Mesolella ha salutato la prima edizione invernale del Festival Lanterne, che si è tenuta a Palau il 21 e 22 dicembre. Il Festival, organizzato dall'associazione Móiti, con il patrocinio del Comune di Palau, ha portato nel nord Sardegna nomi di spicco del panorama cantautorale italiano: Raiz, accompagnato dalla chitarra di Mesolella, hanno aperto la prima serata con sonorità dal sapore partenopeo, ma che guardano verso il resto del mondo e così la voce di Donna Ginevra ha trasportato il pubblico della seconda serata dalla Romania, al SudAmerica, fino al Medio Oriente, per tornare poi in Italia.

Raiz, cantante ed anima degli Almamegretta, e Fausto Mesolella, fondatore degli Avion Travel e chitarrista di fama mondiale, hanno portato per il pubblico di Lanterne il loro progetto Dago Red. «E' il titolo di un racconto di John Fante, che vuol dire vino rosso del dago, che in slang americano è il corrispondente di terrone, un immigrato italiano in senso dispregiativo, e la nostra musica è esattamente come la letteratura di Fate, ha due identità: una molto italiana del sud e un'identità cosmopolita e anglo americana», spiega Raiz. Un progetto che mette assieme le tante anime del Mediterraneo, che si incontrano simbolicamente al suo centro «la Sardegna è quella cosa particolare - continua Raiz - è un paese nel paese, è una nazione in una nazione, è un'isola in mezzo al Mediterraneo, che ha un'entità più mediterranea che riconducibile all'Europa o all'Italia, è proprio un posto a se, pieno di storia, di tante influenze, è arrivato di tutto qui, la Sardegna è stata colonizzata da tutti è ha un forte carattere che è il risultato di tutte queste mescolanze. Per noi che facciamo musica di contaminazione è il posto giusto».

A seguire il faro del Festival Lanterne, anche Ginevra Di Marco (voce femminile dei Csi e dei Pgr, vincitrice della Targa Tenco nel 2009 come miglior interprete) ed i suoi musicisti, Francesco Magnelli, Andrea Salvadori, e Luca Ragazzo, che sulla scia di identità e multiculturalismo tracciata da Raiz e Mesolella hanno proseguito il viaggio simbolico dentro la musica popolare, riproponendo canzoni come Ederlezi, Fel Shara e Todo cambia. E come se non ci fossero confini, così come nel mediterraneo neanche in teatro, il pubblico ha accompagnato Donna Ginevra e le Stazioni Lunari in alcuni dei brani più conosciuti e amati, come Malarazza, Amandoti e Lieve.

Non c'è spazio ne tempo, sembra dire il cartellone messo in piedi per il Festival Lanterne, quando si parla di musica. La prima edizione del Festival Lanterne è riuscita a illuminare l'inverno di un'Isola che sembra esistere solo d'estate. Il Festival è reduce dal grande successo in agosto dei concerti di Musica Nuda (con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti) e di Fabrizio Bosso con Julian Oliver Mazzariello. Per l'edizione precedente, aveva calcato le scene Antonella Ruggiero con Mark Harris e Roberto Colombo. «Chiudiamo l'anno con l'edizione invernale di Lanterne, che sta a sottolineare il grande impegno e la dedizione dell'Associazione Móiti durante tutto l'arco dell'anno - dichiara il direttore artistico del Festival Alessandro Azara - Non è affatto semplice organizzare più eventi e mantenere lo stesso entusiasmo, La festa del porto e le due edizioni di Lanterne, nel solo 2015, equivalgono a mesi di lavoro e programmazione da parte di una squadra di volontari che collabora in maniera completamente gratuita. Fortunatamente, il grande consenso del pubblico e degli artisti ospiti ci ripaga di tutti gli sforzi e ci spinge a cercare nuove strade e inseguire obbiettivi ancora più ambiziosi per il prossimo anno».

Nella foto (di Alessandra Cucca): Raiz
11:16
Il progetto nasce dalla collaborazione avviata nel 2019 tra il Coro Uniss e l’Orchestra Sinfonica dell’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, guidata dal M° Uwe Sochaczewsky, con il coinvolgimento del Coro Polifonico Turritano diretto dal M° Laura Lambroni



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