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Mariangela Pala 25 febbraio 2016
Mos: «Wheeler censuri le pagliacciate omofobe di Piras»
Non c’è pace per le foto incriminate sulle finte nozze omosessuali pubblicate sui social dal consigliere comunale Claudio Piras, lanciate con tanto di commenti apparsi come un insulto per il Movimento omosessuale sardo
Mos: «Wheeler censuri le pagliacciate omofobe di Piras»

PORTO TORRES - «Non» c’è pace per le foto incriminate sulle finte nozze omosessuali pubblicate sui social dal consigliere comunale Claudio Piras, lanciate con tanto di commenti apparsi come un insulto per il Movimento omosessuale sardo. La presidente del Mos, Barbara Tetti dichiara di aver appreso dalla stampa che il consigliere «ha inscenato un patetico siparietto per sbeffeggiare le coppie omosessuali nella sala cerimonie del Comune con tanto di fascia tricolore, quindi in nome e per conto del sindaco e della città di Porto Torres».

Nella sua veste di pubblico ufficiale, il consigliere dopo aver celebrato un vero matrimonio, ha pubblicato una foto che lo ritrae, in forma solenne, davanti a due uomini, seguito da un'altra foto con le mani dei due con fede nuziale e la dicitura "Unioni civili, Porto Torres è già avanti!. Un gesto che lui stesso, in una nota inviata ai giornali definisce un "Divertissement". «Se voleva essere ironico noi non l'abbiamo capito – ha commentato la presidente Tetti -. Capiamo invece che è offensivo e di cattivo gusto prendersi gioco di situazioni familiari che, in questi giorni, sono state definitivamente declassate da una legge che ci definisce cittadini di serie B».

«Qualunque sia la posizione del consigliere, e a prescindere dalle sue intenzioni, - prosegue il Mos - ha dato il via a commenti anche spiacevoli con tanto di mi piace e risatine dello stesso consigliere», che peraltro ammette di non sapere che il Comune fu il secondo in Sardegna ad approvare il Registro delle Unioni Civili. Il Mos ribadisce la sua condanna verso comportamenti diretti a ridicolizzare altri cittadini quando si ricopre un ruolo ufficiale e di rappresentanza, sia pure per delega che «crediamo il Sindaco debba immediatamente revocare con una pubblica censura di tali comportamenti agiti in suo nome».

*la foto postata dal consigliere Piras
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