A.B.
4 marzo 2016
Libia: ucciso 60enne tecnico capoterrino
La Farnesina ha informato i familiari di Fausto Piano, uno dei due italiani che erano stati sequestrati nella zona di Mellitah. Con lui, è deceduto anche il siciliano Salvatore Failla

CAPOTERRA - E' stato ucciso in Libia il 60enne tecnico di Capoterra Fausto Piano, uno degli italiani sequestrati il 20 luglio 2015 nella zona di Mellitah, ad una sessantina di chilometri da Tripoli. A renderlo noto è stata direttamente la Farnesina, che ha informato i familiari, dopo «la diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata, apparentemente riconducibili a occidentali».
Secondo il Ministero degli Esteri, «da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni Bonatti di Parma, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla», quest'ultimo siciliano. Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, ha riferito all'agenzia di stampa Ansa che i due ostaggi italiani «sono stati usati come scudi umani» dai jihadisti dell'Isis, e sarebbero morti durante gli scontri con le milizie di mercoledì a sud della città, nei pressi di Surman.
Failla e Piano, secondo quanto si apprende da ambienti giudiziari, erano stati separati dagli altri due dipendenti della Bonatti sequestrati, Filippo Calcagno e Gino Pollicardo. Dopo il sequestro dei quattro italiani, la Procura della Repubblica di Roma aprì un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo.
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