A.B.
1 aprile 2016
Concerti: Rossella Faa a Barcellona
Il Teatro del Segno sbarca a Barcellona sulle note di “Bella, bella, bella... sa Beccesa”. Domani, nel Centre Cívic Cotxeres Borrell, riflettori puntati su Rossella Faa per un intrigante e coinvolgente viaggio alla (ri)scoperta del fascino e dei privilegi della vecchiaia, tra (auto)ironia e poesia

ORISTANO - Il Teatro del Segno sbarca a Barcellona sulle note di “Bella, bella, bella... sa Beccesa”. Domani, sabato 2 aprile, alle ore 19, nel Centre Cívic Cotxeres Borrell, riflettori puntati su Rossella Faa per un intrigante e coinvolgente viaggio alla (ri)scoperta del fascino e dei privilegi della vecchiaia, tra (auto)ironia e poesia. La cantastorie di Masullas («una de le veus més destacades de Sardenya») proporrà un'antologia di canzoni, racconti ed aneddoti, a partire da “Bella Bella” (che dà anche il titolo al concept album, un originale libro/cd “fatto a mano” pubblicato da Terra de Punt con Eja Tv), quasi un manifesto della libertà d'espressione che si conquista solo nella terza età, quando finalmente, come sottolinea l'autrice, «si può dire quel che si pensa senza preoccuparsi dei giudizi e dell'opinione altrui».
La poliedrica artista (cantante e compositrice, attrice e performer) affronta in chiave personale il tema complesso ed universale dell'inesorabile trascorrere dei giorni tra antichi pregiudizi e moderni stereotipi suggeriti dai mass media, mettendo l'accento sulla fortuna di vivere a lungo, fino a conoscere il respiro lento della vecchiaia, imparando a dar valore ad ogni istante, e raccogliere i frutti di un'intera esistenza. Se il gusto acidulo della mela cotogna diventa metafora del frutto acerbo della giovinezza e della dolcezza della maturità in “Sa Meba Piròngia”, “Curiosa” mette invece l'accento sul diverso modo di considerare la vivacità intellettuale e gli interessi culturali declinati al femminile e al maschile, mentre tra nostalgia e ricordi “Bah! Miticoi ca...” (Bah! Metti il caso che...) regala la fantasticheria di un sogno ad occhi aperti di una gita al mare, magari con qualche passo di danza e qualche galanteria, anche se «son passati i tempi dei giochi e delle schermaglie» (no est prus tempus de fai marietas).
Miniature sonore, ballads a tempo di valzer e tango («quei ritmi che anche gli anziani potrebbero ballare», sottolinea Faa) per uno spettacolo/ concerto impreziosito da immagini (tra cui la foto-icona firmata da Anna Marceddu), che accosta il ritratto di “Signora Rosa”, una donna che conserva lo sguardo puro e innocente dell'infanzia, eppure «at biu cosas chi nosu no podeus mancu pensai» (ha visto cose che noi non possiamo neanche immaginare), all'allegria de “Sa Gitta de is Pingiadas” (“La gita delle pentole”), perché ci si può divertire anche in un tour promozionale, affrontandolo con lo spirito giusto. “Bella, bella, bella... sa Beccesa” si conclude con il moderno e fiabesco apologo ispirato alla leggenda della “Babaiècca” (l'arcaico rito per cui i figli trasportavano sulle spalle gli anziani genitori fino ad una fatidica rupe), che si trasforma in elogio della gentilezza.
Nella foto: Rossella Faa
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