Questa la richiesta di CasaPound. «Cagliari è ostaggio dei clandestini», rilancia il coordinatore regionale di Noi con Salvini–Sardegna Daniele Caruso. «Cagliari, città alla mercé degli immigrati», chiosa il coordinatore cittadino Giulio De Martino. «Prova fallimento politica accoglienza. Guerra tra poveri causata da chi governa. Chi consiglia i profughi?», chiede il coordinatore regionale Fdi-An Salvatore Deidda. «Situazione intollerabile, danneggiano immagine di Cagliari proprio all'inizio della stagione turistica. rispedirli a casa», conclude il consigliere regionale Marcello Orrù
CAGLIARI – La manifestazione di protesta inscenata oggi (lunedì) dai migranti nel centro di Cagliari
[LEGGI], ha provocato diverse reazioni da soggetti politici regionali e cittadini. «Negli ultimi dieci giorni a Cagliari abbiamo assistito a quattro diverse manifestazioni degli immigrati che la politica di matrice boldriniana ha fatto “scaricare” nell'Isola - dichiara CasaPound in una nota - una tratta di esseri umani che favorisce solo chi lucra sull'accoglienza, visto che gli stessi africani ospitati dal 21 marzo negli alberghi del capoluogo fanno di tutto per lasciare la regione. Chiediamo al prefetto Perrotta di fermare qualsiasi nuovo sbarco di presunti profughi in Sardegna e di rimpatriare immediatamente chi ha paralizzato in questi giorni la città con le manifestazione del 25 marzo a Pirri, dell'1 aprile in Via Roma e con il doppio blocco di oggi in Via Cadello e Largo Carlo Felice - conclude - Non possiamo tollerare un tale comportamento da parte degli stranieri che usufruiscono dell'assistenza che lo Stato di Renzi preferisce riservare a loro piuttosto che ai 4milioni e 102mila italiani individuati dall' Istat nella fascia di povertà assoluta».
«L’ennesima protesta dei clandestini per le vie di Cagliari ci mette davanti a un problema di ordine pubblico che non può più essere sottovalutato. La città – spiega il coordinatore regionale di Noi con Salvini–Sardegna Daniele Caruso - è ostaggio degli immigrati, e questo ci fa preoccupare, perché è chiaro che la situazione non sia assolutamente sotto controllo. Chiediamo al prefetto di Cagliari di mettere finalmente mano al problema di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini generato dalla circolazione, per la città, di clandestini, alcuni dei quali malati di scabbia, che agiscono al di sopra delle regole che si impone di rispettare ai cittadini, e di intimare all’Amministrazione Comunale la massima collaborazione nel riportare sotto controllo la situazione di disagio, degrado e pericolo che mette a dura prova la sopportazione dei cittadini, giorno e notte».
«Le incessanti proteste inscenate dai “sedicenti profughi” sbarcati al porto di Cagliari da una nave spagnola poco meno di due settimane fa e accolti nell'Hotel Santa Maria alle porte della città, ha già prodotto diversi disagi, a partire dal primo blocco del traffico tra Via Santa Maria Chiara e Via De' Carroz giovedì 24 marzo, da un secondo blocco in via Roma il venerdi 1° di aprile, e il terzo, questa mattina, che ha provocato la paralisi totale del traffico tra Via Roma, Piazza Matteotti e il Largo Carlo Felice. Il tutto si svolge nella “bella cornice” della Piazza Matteotti che da un anno viene utilizzata dai cosiddetti “migranti” come dormitorio, vespasiano e pattumiera a cielo aperto, nonostante vengano messe a loro disposizione strutture alberghiere e servizi di catering, tutto a spese della collettività. L'inerzia delle istituzioni – insiste il coordinatore cittadino di Noi con Salvini–Sardegna Giulio De Martino - lascia presagire il triste ripetersi di situazioni poco “trasparenti”, come quella che si verificò nell'agosto 2015 quando un centinaio di “migranti” che, allora come oggi, rifiutavano di farsi identificare, ottennero di essere imbarcati in tutta fretta, su due traghetti della Tirrenia, uno in partenza da Cagliari e l'altro da Porto Torres. Questo sarebbe il biglietto da visita della cosiddetta "Cagliari città turistica"?».
«Ancora una volta dobbiamo denunciare che il modello d'accoglienza del Governi di Centrosinistra, del duo Renzi/Alfano, si sta dimostrando disumano e fallimentare: se decine di immigrati bloccano nuovamente una delle strade principali di Cagliari, causando notevoli disagi ai cagliaritani e non solo, è la dimostrazione che quello che diciamo da tempo, ossia che la Sardegna non è terra per i profughi e gli immigrati, è giusto. E in questo sono coinvolti il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, i quali dovrebbero avere il coraggio di scrivere o chiamare i rappresentanti del Governo chiarendo come non si possibile preventivare altri arrivi nell'Isola» è il commento di Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fratelli d'Italia che nella mattinata ha assistito in diretta al blocco di Via Roma. «Non è nostra intenzione accusare i profughi o presunti tali perché capiamo benissimo la frustrazione sebbene gli stessi dovrebbero mostrare un po' di rispetto verso la città che li ospita ma puntiamo il dito su chi gestisce questo fenomeno che è diventato un business inaccettabile e continueremo a denunciarlo. Denunciamo che è inaccettabile che sia consentito a chicchessia bloccare un'arteria stradale come il Largo Carlo Felice o come Via Roma, tutto a scapito dei malcapitati residenti, lavoratori che sono stati costretti a scendere dagli autobus, fare inversioni o cambi di tragitto. Consentendo o tollerano l'illegalità non si costruirà mai una reale convivenza. Si può manifestare senza bloccare il traffico, senza impegnare le volanti della polizia, senza creare disagi a chi non è colpevole per la loro situazione e che poco può fare per aiutarli. Qualcuno penso stia consigliando molto male i profughi e di certo non fa il loro bene sebbene riempiano i social di selfie o auto proclami da salvatore degli immigrati».
«Non se ne può più delle proteste dei migranti che anche stamattina hanno protestato nel centro di Cagliari, perchè vogliono lasciare la Sardegna. Siamo all'apertura della stagione turistica ed è inammissibile che ogni giorno Cagliari sia invasa da queste proteste che creano caos e disordine. Andrebbero rimpatriati subito, impensabile continuare a far finta di nulla dinnanzi ad una situazione che è diventata insostenibile», ha concluso il consigliere regionale Marcello Orrù.
Nella foto: un momento della protesta