A.B.
16 aprile 2016
Nascite in Italia: Sardegna maglia nera
L´Isola è passata dai 3,8 figli per donne di media nel 1952 all´1,1 del 2015. L´allarme lanciato nel corso del Congresso Regionale dell´Acli

CAGLIARI - Da 3,8 figli per donna nel 1952 ad 1,1 nel 2015, dato peggiore su scala nazionale. In fatto di fecondità negli ultimi sessant'anni, la Sardegna ha registrato un clamoroso tracollo passando dal migliore al peggiore risultato in Italia. Sono i dati sulla natalità e sullo spopolamento diffusi durante il tredicesimo Congresso regionale delle Acli, nel seminario arcivescovile a Cagliari, e riportati dall'agenzia di stampa Ansa, che ha lanciato l'allarme con la necessità di aiutare la famiglia.
E' cresciuta l'età delle madri sarde al primo nato (32,4 anni, mentre nel 1995 era 30,5) così come il numero delle coppie senza figli. Complessivamente, nell'Isola, il tasso di natalità è ormai sotto il 7permille (6,9, dati Svimez) mentre l'indice di mortalità supera il 9permille. Le Acli hanno registrato che, nel 2015, in ben 304 Comuni su 377 (l'80,6percento) il saldo naturale della popolazione è stato negativo. Il fenomeno ha riguardato soprattutto i piccoli paesi interni, falcidiati dallo spopolamento, ma non ha risparmiato del tutto le città più grandi.
Anche a Cagliari, per esempio, nel 2015 il saldo tra i nati ed i morti è stato negativo (-891 unità), ma la popolazione complessiva è di poco aumentata solo con il contributo degli immigrati (+1319, dati dell'Atlante demografico del Comune). Anche il saldo migratorio, tuttavia, è ormai negativo in tanti paesi della Sardegna. In 225 Comuni su 377 (circa il 60percento), gli emigrati superano gli immigrati: si tratta soprattutto dei piccoli centri delle zone interne, dove la cicogna non arriva, i giovani scappano e neppure l'arrivo degli stranieri sembra capace di scongiurare una lenta estinzione.
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