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Sergio Ortu 8 febbraio 2007
Fertilia: Tartaruga spiaggiata
L'hanno “battezzata” Giuliana
La denominazione della tartaruga marina è stata scelta in onore della comunità giuliana di Fertilia, che sabato prossimo 10 febbraio celebrerà i sessant’anni dell’arrivo in Sardegna
Fertilia: Tartaruga spiaggiata. L'hanno “battezzata” Giuliana

ALGHERO - E’ stata “battezzata” Giuliana la tartaruga marina Caretta caretta recuperata qualche settimana fa mentre si trovava spiaggiata sul litorale tra Alghero e Fertilia. La denominazione è stata scelta in onore della comunità giuliana di Fertilia, che sabato prossimo 10 febbraio celebrerà i sessant’anni dell’arrivo in Sardegna. L’animale è stato soccorso e liberato dalla rete in cui era rimasto impigliato da alcuni operatori del mare. Subito dopo è stato allertato il Centro Recupero Tartarughe Marine di Fornelli del Parco Nazionale dell’Asinara e si è provveduto immediatamente al suo trasferimento. La tartaruga, della lunghezza di 40 cm e 7 kg di peso, era ipotermica e stanca. Una volta giunta a Fornelli è stato visitata dai veterinari del centro che hanno verificato la presenza di diverse lesioni causate dalla rete. Una in particolare all’arto anteriore destro che è rimasto strozzato a causa di una lenza che gli si era stretta intorno. Al momento comunque “Giuliana” si è quasi ristabilita e ha ripreso ad alimentarsi. Si prevede il suo pieno recupero e quindi la liberazione agli inizi della prossima primavera, quando la ferita all’arto si sarà completamente ristabilita. Ovviamente il luogo della liberazione sarà la spiaggia di Fertilia. Il Centro Recupero delle tartarughe marine dell’Asinara è ormai diventato un punto di riferimento per tutta la Sardegna settentrionale, nell’ultimo mese i ricoveri sono stati 6 e quattro tartarughe sono ancora in degenza. Il Centro di Fornelli rientra nell’ambito del più ampio progetto LIFE Natura TARTANET promosso a livello nazionale dal CTS e finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il Parco Nazionale dell’Asinara è tra i partner che aderiscono al progetto. «La nostra partecipazione a questo importante progetto – dichiara Carlo Forteleoni Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara - è un segno tangibile del nostro impegno per la tutela della tartaruga marina in Sardegna e per la conservazione della biodiversità di questa regione. Il Centro dell’Asinara si propone di diventare il punto di riferimento per il recupero delle tartarughe marine della Sardegna del nord, sviluppando rapporti di reciproca e fattiva collaborazione con gli altri gruppi che operano a livello regionale per la tutela delle tartarughe marine». La tartaruga marina Caretta caretta è una specie prioritaria per la Conservazione della biodiversità in Mediterraneo ed è inserita nei principali programmi di conservazione su scala nazionale e internazionale. Pur essendo animali adattati alla vita acquatica, vivono due momenti molto delicati della loro esistenza nella terra emersa: la nascita e la deposizione.Negli ultimi anni, le coste risultano sempre più urbanizzate ed in particolare le spiagge vengono sempre più utilizzate per attività ludiche e ricreative con azione di disturbo per i siti di deposizione. Inoltre generalmente le tartarughe, non nidificano su una spiaggia qualunque ma tornano su quella dove sono nate. La conseguenza di ciò è che la presenza di alcune spiagge disponibili non implica automaticamente il verificarsi della deposizione.Da adulte il principale predatore delle tartarughe, a parte alcune specie di squali ed altri grandi predatori, è l’uomo, in particolare con attività legate alla pesca.Ogni anno migliaia di tartarughe marine, nel solo Mediterraneo, restano impigliate nelle reti da pesca. Per una tartaruga rimanere impigliata significa molto spesso la morte.

Nella foto Giuliana in vasca



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