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Cani: Sassari avanti, Alghero ancora al palo
Nuova mazzata dell´ex sindaco Mario Conoci: «È del tutto evidente che la situazione del canile ad Alghero non può essere più gestita con pause e rinvii. Le scuse legate a una “prudente valutazione”, anche da membri dell’attuale amministrazione, sindaco compreso, perdono ogni credibilità di fronte al tempo passato e a quanto si osserva in altre realtà regionali»

ALGHERO - «Sassari avanti, Alghero ancora in attesa: la prudenza del Comune non basta più. Prendiamo come esempio Sassari: il Comune ha deciso di progettare un nuovo canile comunale, dotato anche di gattile sanitario, con un investimento stimato di un milione di euro, e sta contestualmente ristrutturando quello in attività, con interventi recenti per la messa a norma degli spazi e la suddivisione di aree per animali in quarantena o per i più aggressivi. Questa scelta dimostra che quando c’è la volontà politica, le valutazioni si fanno, gli atti si formalizzano e si procede concretamente. Non si resta in attesa per mesi con il rischio che un’area strategica finisca nelle mani di privati interessati a finalità diverse dal servizio pubblico. Non si usa la “prudenza” come argomento dilatorio».
Parole di Mario Conoci, già sindaco in Riviera del Corallo, che sottolinea come ad Alghero, invece, la pausa si protrae. «Nonostante le rassicurazioni e le promesse, che pure ho raccolto personalmente, non è stato avviato alcun atto concreto. Eppure il tempo disponibile è stato ampio: sarebbero bastate non una, ma dieci, venti, cento verifiche per chiudere l’operazione. Mi viene da quasi da pensare che questo dipenda anche da chi dirige i settori che si devono occupare della pratica. Del resto, in altre circostanze, l’amministrazione ha proceduto con acquisti immobiliari, meno urgenti e meno strategici, in tempi rapidi e senza esitazioni. La giustificazione della prudenza, quindi, oggi appare debole e poco sostenibile. Serve più di una dichiarazione, servono fatti. E soprattutto serve consapevolezza del rischio che si corre ( a meno che questo rischio non lo si voglia consapevolmente correre): l’area in vendita può essere acquisita da un soggetto esterno, con finalità diverse, compromettendo irrimediabilmente un servizio obbligatorio ed essenziale come quello del canile».
«Il paragone con Sassari, che non può essere dipinto come un esempio di parte, non è casuale: la loro scelta non solo dimostra la concretezza di un’amministrazione che decide, che investe sul benessere animale, ma rappresenta anche un monito per Alghero: non basta parlare, servono decisioni chiare e immediate. E non vorrei che due canili a Sassari rappresentassero la “motivazione metropolitana” per la chiusura di quello di Alghero. E non vorrei nemmeno che il nostro comune fosse tentato di rinunciare ad una funzione essenziale, attribuita dalla legge, per delegarla alla città metropolitana, acquisto del canile compreso. Vorrebbe dire che mentre Sassari raddoppia, Alghero lascia! Con la fermezza che la situazione richiede, rinnovo l’appello alla responsabilità dell’Amministrazione e sopratutto del sindaco: l’acquisto del canile comunale non è più rinviabile. E se non lo si vuole acquisire, come voci interne alla maggioranza sempre più numerose sostengono, sarebbe onesto avere il coraggio di dirlo. Ma il tempo come sempre sarà galantuomo. L’acquisizione è una scelta che appartiene al bene pubblico sottoscritto da oltre 8000 cittadini in pochi giorni, e la città, che conta oltre 15.000 amici a 4 zampe ospitati dalle nostre famiglie, attende risposte concrete e atti formali e non vuote dichiarazioni dilatorie declinate ad un futuro che non arriva mai» chiude Mario Conoci.
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