Affollatissima l'assemblea di oggi ad Alghero che ha riunito numerosi sindaci del nord Sardegna fino alla Barbagia. Il tema è l'aeroporto, alle prese con gravi difficoltà economiche e di presenze dopo la fuga dei low cost. Tutte le proposte degli amministratori per le prossime azioni
ALGHERO - La sala de Lo Quarter non è riuscita a contenere tutte le persone che questo pomeriggio si sono recate nel bel palazzo restaurato dell'ex complesso dei Gesuiti di Alghero. Il motivo dell'assemblea è noto da giorni: i rischi che corre l'aeroporto, stretto tra una privatizzazione ancora non decollata e la fuga di Ryanair che ha ridotto di circa il 40% gli arrivi al Riviera del corallo. Uno scenario che si porta dietro una grande parte dell'isola, oggi rappresentata dai suoi amministratori all'assemblea convocata dai sindaci di Alghero, Nuoro, Bosa e Sassari insieme agli imprenditori. Con loro c'erano i colleghi di Ossi, Uri, Olmedo, Oliena, Ittiri, Villanova Monteleone, Castelsardo, Bortigali, Usini, Badesi, Valledoria, Sorso, Sennariolo, Modolo, Porto Torres. Poi numerosi assessori e amministratori del sassarese, nuorese e della Planargia.
E poi i rappresentanti e i vertici del mondo produttivo sardo: Unioncamere, Camera di Commercio di Sassari, Confcommercio, Federalberghi, Conartigianato, Confagricoltura, Cia, Cna, Coldiretti, Confindustria, e il mondo sindacale. Assenti il presidente della Regione Pigliaru per la riunione odierna di giunta e l'assessore ai Trasporti Deiana (ufficialmente bloccato a Fiumicino dallo sciopero di Alitalia e Meridiana). Quattro le proposte concrete dei primi cittadini: la costituzione di un'assemblea permanente con amministratori e imprenditori; i consigli comunali da riunire a Cagliari «se non vengono loro ci andiamo noi» ha tuonato Bruno; un appuntamento a Roma con il ministro Delrio, per avere tempi certi sugli impegni presi per la riduzione delle tasse aeroportuali e la revisione delle linee guida aeroportuali; una missione a Bruxelles con il governatore Pigliaru per mettere pressione alla Commissione europea che ancora non si è pronunciata sulla procedura di infrazione che riguarda lo scalo algherese.
Una "sentenza" su cui si è trincerato per mesi l'assessore regionale in un atteggiamento della giunta «incomprensibile» secondo i sindaci presenti: «doveva solo applicare le linee guida del 2014» ha detto per l'ennesima volta Bruno che ha ripetuto a chiare lettere: «chi non ha il coraggio delle scelte lasci la poltrona»; «dia gli incentivi, forse non si ha la consapevolezza di quello che sta accedendo» ha proseguito Nicola Sanna di Sassari; «non hanno fatto un tubo» ha sintetizzato il collega nuorese Andrea Soddu. Il sindaco di Bosa, Luigi Mastino, ha evidenziato «di come lo scalo sia di tutto il nord Sardegna e ci ha tolto dall'isolamento». E non solo: l'urlo di dolore è anche del sindaco di Oliena, Martino Salis: «il sessanta per cento del turismo nella nostra zona arrivava con i low cost». E non manca un riferimento al cortocircuito politico all'interno del Partito Democratico sardo che cattura gli applausi finali: «sono del Pd ma non approvo l'immobilismo dei professori di Cagliari, adesso mi cacceranno».