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Antonio Sini
13 novembre 2003
Lungomare Busquet, sabbia sacrificata nell’indifferenza quasi generale
Gli escavatori mettono a soqquadro tonnellate di sabbia finissima per la quale non c’è una destinazione certa

Sono ripresi i lavori del III° lotto di completamento del Lungomare Busquet. Ruspe in azione, escavatori lavorano con impegno per consegnare il lavoro a chi dovrà continuare dopo la movimentazione della sabbia e del terriccio. E’ stata messa a soqquadro un tratto di spiaggia dalla sabbia finissima, per far emergere e rimuovere gli scogli da una profondità di almeno 2-3 metri ( a occhio). Non si capisce la necessita di movimentare tanta sabbia e non destinarla ad altri siti, ma è accantonata in loco per far accomodare scogli dalle proporzioni “rispettose”. Pare che lo scavo verrà ricoperto da pietre mischiate ad altro materiale, per dare un fondo più consistente alla strada…futura. Eppure quella sabbia potrebbe essere destinata in altre zone del golfo, eroso in maniera forse irreversibile. Ma i nostri amministratori non riescono ad essere incisivi neanche di fronte al palazzo dei congressi, lungo la litoranea. Visto che non si vuole toccare il materiale ruspato di fronte a San Giovanni, per depositarlo nei pressi della battigia dove il mare sovente rompe gli argini, si abbia l’accortezza di erigere un muretto per proteggere la sede stradale e i veicoli che transitano nelle giornate di Libeccio. Avevamo chiesto, tempo fa, di salvaguardare la sabbia, ma francamente non abbiamo avuto notizie in merito alla destinazione di quella rimossa, se non che è stata sospinta verso il mare, per essere risucchiata dallo stesso. Ora quello che si sta vedendo nello svincolo del vecchio ex passaggio a livello non riusciamo a capirlo: la sabbia è un patrimonio da salvaguardare, uno, dieci, cento metri di spiaggia vanno tutelati a qualunque costo, non sacrificati solamente perché quel tratto di arenile è oggi oggetto di intervento di riqualificazione dell’affaccio al mare. Ma anche se così fosse, la finissima sabbia della Riviera andrebbe gestita con un pò più di acume, giusto per far intendere che tutti si è un po’… “ambientalisti”, e rispettosi di quanto madre natura ci ha dato in prestito dai nostri padri.
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