A.B.
31 agosto 2016
Nulvi contro i signori del vento
Previsto un contenzioso legale. «Eolico, è ora di passare dalle parole ai fatti», dichiara il sindaco Antonello Cubaiu. Domani, alle ore 18, nella sala Consiliare del, è in programma un Consiglio Comunale aperto e di denuncia

NULVI - L'Amministrazione Comunale di Nulvi ed il sindaco Antonello Cubaiu ritengono fondamentale coinvolgere la popolazione ed il Consiglio Comunale sulla situazione legata all’annosa questione della ditta di gestione del parco eolico circostante il paese, la Friel, che pare debba alle casse comunale centinaia di migliaia di euro. A tal proposito, domani, giovedi 1 settembre, alle ore 18, è stato convocato un Consiglio Comunale (nell'aula consiliare) con diversi punti all’ordine del giorno, fra cui uno in particolare, riferibile al contenzioso con “i signori del vento”.
Nell'occasione, il primo cittadino relazionerà tutto il Consiglio sulla situazione, quindi aprirà la seduta anche al pubblico presente, “dato che è un interesse comune quello che, da tempo ed attualmente risulta un danno alla comunità. La soluzione? Il Comune di Nulvi è determinato ad intraprendere un contenzioso con la società Friel, e proprio per questo ha dato incarico ad uno studio legale che ha già stilato apposito parere sulla questione”, dichiarano dagli uffici comunali.
«I nostri interlocutori continuano a non versare alla nostra comunità quanto stabilito dalla convenzione stipulata nel 2004 – afferma il sindaco di Nulvi - Qualche pagamento sporadico, un'ultima tranche nel 2015 e oltre 400mila euro complessivi di pregresso che presto arriveranno a 500mila. Abbiamo avuto diversi incontri, ma non si è risolto nulla. Dopo attese, confronti stringenti e un prevedibile gioco delle parti abbiamo deciso di dare una scossa: apriremo un contenzioso legale – prosegue - Io già a settembre 2015 avevo comunicato tutto al Consiglio e alla popolazione, ma abbiamo aspettato perché la speranza era che tutto si sarebbe potuto risolvere. Ma così non è stato, per cui dalle parole passiamo ai fatti: non resteremo passivi per quattro anni. Loro hanno firmato un contratto e lo devono rispettare – conclude Cubaiu - La giustizia farà il suo corso, ma noi non staremo a guardare».
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