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G. C. (as)
16 novembre 2003
Niente paura, la sabbia non andrà sprecata
L’Amministrazione conferma il destino della spiaggia del Palazzo dei Congressi che verrà consolidata con la sabbia proveniente dagli scavi del Lungomare Barcellona

Riguardo all’articolo pubblicato a firma di Antonio Sini sullo stato del litorale di Maria Pia e alla presunta mancanza di iniziative dell’Amministrazione sul fronte della sua salvaguardia dall’erosione, si intende precisare quanto segue. La spiaggia del Palazzo dei Congressi verrà consolidata con la sabbia proveniente dagli scavi del Lungomare Barcellona. Questa non è una notizia, nel senso che lo sanno tutti, almeno coloro che leggono i quotidiani. La decisione dell’Amministrazione di intervenire sulla spiaggia del Palazzo dei Congressi è già stata resa nota, sia sulla Nuova Sardegna (in un articolo apparso pochi giorni fa a firma di Sergio Ortu dove si riportavano le decisioni dell’Amministrazione in merito alla risoluzione della vicenda ) che proprio su Alguer.it ( sempre a cura di Sergio Ortu ). Più di recente, giovedì scorso, l’Unione Sarda, in un pezzo di Caterina Fiori riferiva che “la spiaggia di Maria Pia potrebbe essere sottoposta a ripascimento con l’utilizzo della sabbia proveniente dagli scavi di San Giovanni”. Nessun dubbio, quindi, sulle intenzioni del Comune. Alla luce di quanto risulta dalla cronaca locale, sempre puntuale e tempestiva, è come minimo superato scrivere oggi da parte del collega Sini che “ i nostri amministratori non riescono ad essere incisivi neanche di fronte al palazzo dei congressi … visto che non si vuole toccare il materiale di San Giovanni per depositarlo nei pressi della battigia dove il mare sovente rompe gli argini”. Visto che invece il materiale lo si vuole toccare, eccome, il progetto di ripascimento dell’Amministrazione, confermiamo ancora una volta, ha già comportato un sopralluogo effettuato alla presenza di un docente universitario esperto di questo tipo di lavori pubblici, ha da poco incassato il parere positivo da parte dell’Assessorato Regionale al Demanio e dell’Azienda Sanitaria Locale, e attende il nullaosta finale da parte dell’Assessorato all’Ambiente della Regione. Purtroppo questo tipo di interventi comportano una procedura tecnico-burocratica più lunga rispetto all’esecuzione di un opera pubblica ricadente sul demanio comunale, ma a tutt’oggi si può ritenere di essere ad un fase conclusiva dell’iter che presto si tramuterà in fatto concreto.
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