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27 marzo 2007
Serrande abbassate, piccoli commercianti in rivolta
«Alle nostre associazioni di categoria lanciamo un monito, affinché sappiano resistere al canto tentatore di coloro i quali queste chiusure le vogliono davvero – avvisano i commercianti - si preparino a condurci in una battaglia che non esclude a priori azioni dimostrative, anche di democratica disobbedienza civile, all´occorrenza»

ALGHERO – I piccoli commercianti del Centro Storico non accettano di buon grado le modifiche apportate dalla Regione Sardegna con la L.R. 17/06 alla L.R. 5/06 (Disciplina generale delle attività commerciali) emanata dallo stesso Consiglio Regionale. L’articolato originario demandava ai Comuni, in concerto con le associazioni di categoria coinvolte, la calendarizzazione delle giornate di chiusura nei domenicali e nei festivi, principio che l’amministrazione algherese aveva recepito con l’emanazione di apposita Ordinanza. Nella sua nuova formulazione, invece, la legge conferma ai Comuni la facoltà di deroga rispetto all’obbligo di chiusura domenicale e festiva, ma sottrae loro ogni titolarità decisionale circa le festività di Capodanno, Pasqua, 25 Aprile, 1° Maggio, Natale e Santo Stefano, che sono espressamente identificate come giornate di chiusura obbligatoria. Tra l’altro non per tutti (vedi Cagliari). I commercianti algheresi ritengono il nuovo impianto normativo fortemente vessatorio nei loro confronti e sollecitano ogni intervento volto a ripristinare la L.R. n° 17 alle condizioni della originaria L.R. n° 5 investendo del problema le associazioni di categoria, i dirigenti e le entità politiche che a qualsiasi titolo abbiano i mezzi per farsi sentire. Le scadenze del 25 Aprile e del 1° Maggio sono dietro l'angolo e i commercianti non vogliono che i turisti che arriveranno in città numerosi trovino ad accoglierli un desolante panorama di serrande abbassate. «Alle nostre associazioni di categoria lanciamo un monito, affinché sappiano resistere al canto tentatore di coloro i quali queste chiusure le vogliono davvero – avvisano i commercianti - si preparino a condurci in una battaglia che non esclude a priori azioni dimostrative, anche di democratica disobbedienza civile, all'occorrenza». Una battaglia ufficialmente cominciata con una “petizione per l'abrogazione dell'obbligo di chiusura per le attività commerciali” di cui si è fatto promotore un comitato spontaneo.
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