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A.B. 29 ottobre 2016
Ordinanza anti-degrado a Sassari
L´Amministrazione Comunale punta al recupero del centro storico di Sassari e dice basta a situazioni che possono creare gravi problemi di sicurezza e di igiene pubblica
Ordinanza anti-degrado a Sassari

SASSARI - Il contrasto al degrado urbano parte dal centro storico, ma riguarda tutto il territorio comunale di Sassari, perché è necessario «adottare azioni efficaci» contro lo stato di «abbandono del patrimonio immobiliare privato». Questo, perché l'incuria lede «l'immagine del decoro e la percezione della sicurezza urbana devono essere preservati e tutelati in tutti i loro aspetti». In breve, è questo lo spirito dell'ultima ordinanza adottata ieri (venerdì) dal sindaco di Sassari Nicola Sanna e che, finalizzata al recupero del centro storico, dà alcune prescrizioni ai proprietari di immobili presenti sull’intero territorio del Comune di Sassari. L'azione dell'Amministrazione parte quindi dal centro storico, dove molti edifici presentano un elevato grado di decadimento ed incuria, per poi estendersi a tutta la città.

Basta, allora, ad intonaci pericolanti o a parti strutturali di edifici a rischio crollo e pericolosi per passanti e veicoli. Ed ancora, una ferma e decisa battaglia contro tutte quelle situazioni che, per incuria, possono creare gravi problemi di sicurezza, di igiene pubblica, di degrado estetico, che si riflettono sull'immagine e sulla qualità di vita complessiva del quartiere interessato dal fenomeno. No alle vetrine sporche e non oscurate in maniera adeguata delle attività commerciali dismesse. E poi, stop agli androni dei palazzi disabitati, che diventano rifugi temporanei o ricovero di persone senza fissa dimora o zone di spaccio di stupefacenti.

«Con questo intervento – afferma il primo cittadino – abbiamo ritenuto necessario rafforzare non solo la sicurezza reale dei cittadini, ma anche la reale percezione di sicurezza, il cui livello costituisce un indicatore della qualità della vita sociale della comunità. L'obiettivo – prosegue Sanna – è quello di recuperare, con azioni efficaci, il decoro urbano dei fabbricati privati e pubblici, innanzitutto dell'area del centro storico, tenuto anche conto della presenza di importanti edifici di pregio e monumenti».

Tra questi, nell'ordinanza vengono ricordati Palazzo Ducale, i resti del Castello Aragonese ed il Barbacane, Palazzo Infermeria San Pietro, la chiesa di Santa Caterina, Palazzo d'Usini, Palazzo dell'Insinuazione, la Fontana di Rosello, il duomo, la chiesa delle monache Cappuccine, il Palazzo della Frumentaria, la Pinacoteca al Canopoleno, un tratto delle antiche mura cittadine in Corso Trinità, dove sono ancora visibili gli stemmi raffiguranti la torre cittadina, lo scudo di Genova ed il giglio simbolo di una casata podestarile.

«È doveroso che una Pubblica Amministrazione adotti strumenti efficaci, che consentono di contrastare e reprimere i fenomeni degenerativi del decoro e della convivenza urbana e sociale – aggiunge l'assessore comunale alla Polizia Municipale e Protezione Civile Antonio Piu – Perciò, era necessario intervenire per prevenire e contrastare comportamenti che possono creare danno alla sicurezza dei cittadini e al patrimonio immobiliare della collettività». Quello che si vuole contrastare, infatti, sono le situazioni di malcostume ed incuria che possono determinare uno scadimento della vivibilità e qualità della vita civile nel centro urbano.



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