A rilanciare il tema degli immobili pubblici in città, in particolare degli immobili destinati al Dipartimento, è il Psd´Az con il suo segretario cittadino Giuliano Tavera e il consigliere comunale Christian Mulas
ALGHERO - «Sono passati 12 anni dalla sottoscrizione dell’accordo quadro del 24 ottobre 2013 con cui l’Amministrazione, dando seguito a quanto deliberato dal Consiglio Comunale di Alghero ha concesso all’Università di Sassari alcuni immobili di pregio — Palazzo Pou Salit, Asilo Sella e parte del Complesso Santa Chiara — per l’insediamento della Facoltà di Architettura. Una scelta presentata all’epoca come lungimirante, che avrebbe dovuto rilanciare la città attraverso l’alta formazione, l'impulso culturale e la spinta internazionale di un polo accademico. Ma oggi, con il senno di poi, è evidente che si è trattato di una decisione poco utile, se non addirittura dannosa per Alghero Una Facoltà di Architettura in una città turistica? Un'occasione mancata. E mentre Alghero perdeva un’occasione, Olbia guardava avanti». Dopo l'intervento di Iniziativa Pubblica [
LEGGI], a rilanciare il tema degli immobili pubblici in città è il Psd'Az con il suo segretario cittadino Giuliano Tavera e il consigliere comunale Christian Mulas.
«La città gallurese ha infatti saputo investire in modo coerente con la propria vocazione, ottenendo il Corso di Laurea in Economia e Management del Turismo. Una scelta concreta, pensata per valorizzare le potenzialità locali e costruire sviluppo. Un esempio lampante della differenza di visione progettuale tra la classe politica olbiese e quella algherese - evidenziano i sardisti -. In un territorio che vive di turismo, dove operano da decenni un Istituto Alberghiero e numerose imprese ricettive, sarebbe stata molto più strategica l’apertura di una vera Università del Turismo, capace di creare sinergie, professionalità, filiere economiche e occupazione. L’assenza di visione della politica algherese, troppo spesso guidata da logiche propagandistiche e non progettuali, ha invece prodotto una realtà scollegata dal contesto: l’architettura non ha rilanciato la città, né portato ricadute economiche significative sul territorio».
Ma non solo: «Al netto di una scelta errata in termini di corsi di studi che, anche nel caso di Architettura con una maggiore interazione tra il tessuto sociale, politico cittadino e l'Università avrebbe dovuto e potuto dare di più, in tutti questi anni, non è stata realizzata nessuna struttura per poter ospitare gli studenti. Una mancanza di una gravità unica che, di fatto, ha impedito uno sviluppo concreto e rilevante del polo accademico ad Alghero. Del resto è noto, anche ai meno attenti, che oramai trovare un alloggio in affitto, visto l'assalto di B&B e case vacanze (spesso senza controllo e, purtroppo, con tanto “nero”), è una chimera. In quasi 15 anni, nessuna “Casa dello studente” è mai stata realizzata ad Alghero, nonostante Sassari ne conti diverse. Gli studenti universitari, come detto, occupano abitazioni private, riducendo la disponibilità di alloggi per i residenti algheresi e contribuendo all’aumento dei canoni di locazione» si legge nella nota diffusa dal partito.
«Ersu? Assente. Progetti integrati tra istituti scolastici e università? Nessuno. Il vecchio ospedale, invece di essere recuperato con una visione strategica, resta un simbolo dell’immobilismo.
Nessuna casa dello studente, nessun indotto, nessuna cura per gli immobili.
L’accordo del 2013 prevedeva a carico dell’Università la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili concessi. Oggi, dopo 12 anni, gli edifici — patrimonio storico della città — versano in
condizioni critiche, con facciate degradate e intonaci cadenti. L’Amministrazione comunale ha il dovere di intervenire e pretendere il rispetto dell’accordo, pena la revoca della concessione.
Cosa ha prodotto in 20 anni questa Università?» proseguono Mulas e Tavera.
Secondo i sardisti algheresi «è tempo di fare un bilancio serio. L’Università di Architettura ad Alghero non ha valorizzato il centro storico né prodotto sviluppo. Ha sottratto risorse e immobili pubblici, mantenendo gli edifici in stato di abbandono. È ora che la politica algherese smetta di inseguire operazioni di facciata e inizi a costruire politiche serie per il turismo, la formazione e il patrimonio pubblico». E concludono con un appello: «chiediamo al Sindaco di intervenire immediatamente, facendo valere gli obblighi sottoscritti nell’Accordo Quadro del 2013 e anche di attivarsi, qualora si voglia ancora mantenere il polo accademico cittadino, per realizzare al più presto una “Casa dello studente” che possa funzionare anche da convitto, magari pure per gli studenti fuori sede degli istituti superiori. La città ha diritto alla tutela del proprio patrimonio e ad una visione che guardi al futuro e non, ancora, al passato».