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A.B. 19 aprile 2007
Confcommercio chiede modifica legge regionale orari di vendita
Il presidente Massimo Cadeddu ha inviato una lettera al Presidente della VI Commissione Consiglio Regionale Giovanni Giagu ed all’assessore Regionale del Commercio Luisanna Depau dove viene richiesta la modifica dell’articolo 3 della legge regionale 6/12/2006 e un provvedimento urgente di deroga per le giornate del 25 Aprile e 1 Maggio
Confcommercio chiede modifica legge regionale orari di vendita

ALGHERO – I commercianti di Alghero non ci stanno. Gli orari di chiusura decisi dalla legge Regionale del Dicembre del 2006 sono troppo restrittivi e non aiutano l’attività economica cittadina. Il presidente della Confcommercio Massimo Cadeddu ha quindi inviato una lettera al Giovanni Giagu, Presidente della VI Commissione Consiglio Regionale, ed a Luisanna Depau, all’assessore Regionale del Commercio, dove conferma le perplessità più volte manifestate circa l’attuale formulazione dell’articolo 5 della legge regionale 5/06, come modificato dall’articolo 3 della legge regionale 17/06, per richiederne, quanto meno, la parziale modifica, visti i problemi manifestati in fase di applicazione. Secondo Cadeddu, «esiste una contraddizione di fondo: da una parte viene affermato il principio della concertazione a livello comunale come unico metodo per definire il calendario di aperture domenicali e festive e dall’altra vengono posti dei limiti alla “derogabilità”, stabilendo alcune chiusure obbligatorie per tutti». Ma anche le “deroghe speciali” previste a favore delle attività commerciali nell’area metropolitana di Cagliari in occasione della festa patronale di Sant’Efisio suscitano perplessità anche sul piano della parità costituzionale. «Pur non entrando nel merito delle esigenze poste alla base del calendario di chiusure obbligatorie previste dalla legge - dichiara Cadeddu – non possiamo non ribadire che le realtà isolane sono molto diverse per cui o si individuano dei criteri oggettivi (come peraltro in larga parte avviene nella Penisola) o si rinvia “in toto” alla concertazione locale, senza vincoli». La Confcommercio ricorda che “di fatto”, in base alla stessa legge regionale, per i pubblici esercizi, il problema non si pone. «Resta da chiedersi – prosegue il presidente - come mai per tale tipologia di attività non valgano le ragioni che hanno indotto la Regione a prevedere l’attuale formulazione dell’art. 5 della L.R. 5/06 e successive modificazioni. Poiché crediamo che la fase sperimentale dell’attuale regime degli orari delle attività commerciali sia da ritenersi conclusa – insiste Cadeddu - ribadiamo l’esigenza di una modifica della legge che preveda, tra l’altro, l’abrogazione del sesto comma dell’art. 3 della L.R. 6.12.2006 n° 17, affidandone la regolamentazione alla concertazione comunale». La proposta di modifica alla normativa degli orari di vendita, si rende necessaria per dare immediate risposte alle attese degli operatori del territorio di Alghero per le giornate del 25 aprile e del 1° maggio prossimi. Come sottolinea Cadeddu, per Alghero la stagione turistica è già avviata e le eventuali chiusure del 25 aprile e 1° maggio, coincidenti con il “ponte più lungo dell’anno”, oltre a creare alle aziende un danno economico irreparabile in un periodo già notoriamente critico per le aziende, priverebbe le città di un indubbio elemento di “attrazione”, quale è la rete degli esercizi commerciali, ed i numerosi visitatori di un importante servizio, con risvolti negativi anche di carattere sociale. Il rischio, secondo Cadeddu, è di lasciare privi di servizi consistenti flussi di turisti e di pregiudicare in modo irreparabile l’immagine di accoglienza della nostra Città, nonostante gli sforzi e gli investimenti fatti in tal senso dagli Amministratori e dagli operatori economici del Territorio. La richiesta della Confcommercio è di anticipare con un provvedimento di urgenza la invocata deroga per il 25 Aprile ed il 1° Maggio prossimi e di voler accelerare la presentazione del disegno di legge di modifica dell’art. 3 della legge regionale 5/06, ormai non più rinviabile alla luce dell’esperienza maturata.



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